Colpo di scena in Appello, condannate le guardie giurate del pronto soccorso per la morte di un 60enne

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08.03.2023

Colpo di scena in Appello, condannate le guardie giurate del pronto soccorso per la morte di un 60enne

I giudici hanno inflitto la pena di sette anni a entrambi riconoscendoli colpevoli di omicidio preterintenzionale. In primo grado i due vigilantes erano stati assolti. La difesa: “Ricorreremo in Cassazione”

Colpo di scena in Corte d’Appello di Firenze. I giudici di secondo grado hanno ribaltato il giudizio di assoluzione nei confronti dei due vigilantes accusati di omicidio preterintenzionale per la morte di un 60enne, Massimo Statunato, deceduto un anno dopo essere stato trovato ferito ai piedi di una barella all’interno del pronto soccorso di Prato.

Dopo una breve camera di consiglio, nel pomeriggio di oggi 8 marzo, i giudici hanno condannato a sette anni di reclusione entrambe le guardie giurate, Andrea Priolo e Simone Pagliantini. Una pena che è superiore persino a quella chiesta dalla pubblica accusa, il pg Sergio Affronte, che aveva chiuso la requisitoria chiedendo la condanna a 6 anni e 10 mesi per Priolo e quattro anni e mezzo per Pagliantini.

La vicenda giudiziaria, già ricca fin qui di colpi di scena, non si chiude però qui, visto che le difese degli imputati (avvocati Giuseppe Nicolosi, Michela de Luca e Antonio Cozza) hanno già annunciato l’intenzione di ricorrere in Cassazione, una volta depositata la motivazione della sentenza. “Prendiamo atto con stupore di questa sentenza – dice l’avvocato Giuseppe Nicolosi -. Sono curioso di comprendere come sia stato possibile attribuire la responsabilità di questo fatto a chi, accusato di avere picchiato la vittima, immediatamente dopo ha chiamato i soccorsi e si è adoperato nel prestare aiuto, senza preoccuparsi di quello che la vittima stessa avrebbe potuto dire. Comunque noi restiamo fiduciosi: alla fine la verità verrà accertata”.

Il giudizio di secondo grado, quindi, ha ribaltato completamente quanto deciso in rito abbreviato dal giudice delle udienze preliminari del Tribunale di Prato, Francesco Pallini, che in 155 pagine aveva motivato l’assoluzione delle due guardie giurate spiegando che la morte del 60enne, avvenuta in una clinica il 12 ottobre 2018, non era conseguenza di un pestaggio bensì di una caduta accidentale dell’uomo, che la sera del 4 ottobre 2017 fu trovato ferito accanto alla porta del pronto soccorso dell’ospedale Santo Stefano, dove si era presentato chiedendo di essere visitato.

La Corte d’Appello, alla quale avevano presentato ricorso sia la Procura sia le parti civili (i familiari di Statunato assistiti dagli avvocati Manuele Ciappi, Benedetta Bertolaccini e Anna Lucia Mereu), aveva accolto la richiesta dell’accusa di rinnovare il dibattimento, chiamando a deporre sette testimoni, uno dei quali non sentito in primo grado.

Le loro testimonianze, insieme alla rilettura delle tre perizie fatte per ricostuire la genesi delle lesioni che determinarono la tetraplegia della vittima e la correlazione con il decesso, oltre a quanto detto dallo stesso Statunato sentito in incidente probatorio prima che morisse, hanno evidentemente convinto i giudici a ribaltare quanto stabilito in primo grado.

Logicamente soddisfatti per la sentenza d’Appello i legali delle parti civili: “L’esito del giudizio d’appello restituisce ragionevolezza all’intera vicenda processuale – dicono gli avvocati Ciappi e Bertolaccini -, poiché il corposo e robusto materiale probatorio raccolto a carico degli imputati non poteva essere svalutato nei termini in cui era avvenuto all’esito del giudizio di primo grado. La rinnovazione istruttoria disposta dalla Corte d’Assise d’Appello, inoltre, è stata decisiva. Resta l’amarezza di dover prendere atto che una così grave condotta che ha causato a Massimo Statunato così tanta sofferenza, prima di causarne la morte, risulta totalmente priva di ragione: un gesto grave quanto gratuito. Siamo consapevoli che si tratta di un esito provvisorio e che i difensori degli imputati ricorreranno sicuramente in Cassazione, sicché, in ossequio alla nostra usuale prudenza, non intendiamo “cantare vittoria”; nonostante ciò, non possiamo non esprimere la nostra (speriamo non solo momentanea) soddisfazione”.

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Colpo di scena in Appello, condannate le guardie giurate del pronto soccorso per la morte di un 60enneultima modifica: 2023-03-09T10:45:27+01:00da sagittario290