Carabiniere spara alla sua compagna e al direttore di un hotel

Cronaca

8 Marzo 2023

Carabiniere spara alla sua compagna e al direttore di un hotel

Di Giuseppe Tallino

TEANO – Era convinto di trovarli lì, nella hall dell’albergo termale Nuova Suio, a Castelforte. Giuseppe Molinaro, 58enne, appuntato dei militari dell’Arma, originario di Pugliano, frazione di Teano, cercava Miriam Mignano, 31enne, sua compagna e guardia giurata dell’Italpol, e Giovanni Fidaleo, 67enne, direttore dell’hotel. Ed ha avuto ragione, purtroppo. Erano proprio lì, nella struttura termale. Appena ha incrociato lo sguardo di Fidaleo, Molinaro gli ha puntato la pistola contro e ha premuto il grilletto. Diversi sono stati i proiettili che hanno raggiunto il 67enne uccidendolo. Grida e sangue. Poi ha rivolto l’arma verso la donna e ha fatto fuoco ferendola all’addome. Conclusa l’esecuzione, si è rimesso in macchina ed è tornato nella sua Teano, dove si è consegnato ai colleghi della locale stazione. Per Fidaleo l’arrivo dei soccorsi è stato inutile. Il personale del 118 giunto sul posto non ha potuto fare altro che constatarne il decesso. La 31enne, invece, è stata portata in ambulanza al campo sportivo di Suio, dove è atterrato un elicottero che l’ha trasportata all’ospedale Gemelli di Roma. Nel momento in cui scriviamo, è stata sottoposta ad un intervento chirurgico e risulta essere in gravi condizioni.

L’indagine sul delitto è affidata ai carabinieri della compagnia di Formia, diretta dal maggiore Michele Pascale. L’ufficiale, dopo aver appreso la notizia del raid di piombo, si è immediatamente recato sul luogo della tragedia insieme al comandante provinciale dell’Arma, il colonnello Lorenzo D’Aloia. A coordinare l’attività investigativa è il procuratore Chiara D’Orefici. I rilievi saranno fondamentali per ricostruire le esatte dinamiche della tragedia. Ascoltando le persone vicine alle vittime e al carnefice, e indagando sui loro cellulari, si saprà presto anche cosa realmente ha spinto l’appuntato dell’Arma a compiere questa barbarie. Tra le piste più accreditate c’è quella passionale. Molinaro non avrebbe gradito che Miriam, alla quale era legato sentimentalmente, avesse un rapporto di amicizia con il direttore dell’albergo. In passato, la donna aveva lavorato presso quella struttura durante la stagione estiva.

Il raptus di gelosia e il giallo dell’arma

Dalla stazione dei carabinieri sidicina, dove si è ‘consegnato’, Giuseppe Molinaro, nel tardo pomeriggio di ieri, è stato portato a Capua, sede della Compagnia. Ed è qui che ha risposto alle prime domande degli inquirenti. Lo hanno raggiunto i magistrati della Procura di Santa Maria Capua Vetere, che ha emesso il decreto di fermo (accusandolo dell’omicidio di Giovanni Fidaleo e del tentato assassinio di Miriam Mignano), e della Procura di Cassino, competente territorialmente (dato che i reati sono avvenuti a Castelforte).

Dall’interrogatorio reso dall’appuntato è emerso un chiaro movente di matrice passionale. Il militare, a quanto pare, riteneva che Fidaleo frequentasse Miriam Mignano. Avrebbe così raggiunto l’hotel dove era sicuro di trovare l’uomo. E proprio lì, infatti, ha incrociato entrambi. Assalito dalla gelosia, ha reagito barbaramente facendo fuoco con la pistola. Fondamentali saranno gli esami balistici per accertare la traiettoria esatta dei colpi sparati.

Molinaro è divorziato. Aveva lasciato la moglie circa un anno fa per intraprendere, a quanto pare, una relazione con la 31enne che ieri ha provato ad assassinare.

Per molto tempo aveva prestato servizio a Castelforte, dove ha conosciuto la Mignano. Poi è stato trasferito a Carinola, avvicinandosi, così, alla sua provincia di appartenenza, dove formalmente risulta tutt’ora in servizio. A quanto pare, però, da diverso tempo non è più in attività per motivi di salute. Questa circostanza apre un mistero sull’arma che ha utilizzato per sparare a Fidaleo e a Mignano. Sembra che la semiautomatica di ordinanza fosse stata tolta a Molinaro proprio per i suoi presunti malesseri. Se dovesse essere accertato tale scenario, significa che l’appuntato si è procurato un’altra arma per concretizzare, ieri, il suo sciagurato intento, cioè eliminare la compagna e l’uomo con cui riteneva di essere stato tradito.

Miriam Mignano è stata portata in eliambulanza al Gemelli di Roma dove è ricoverata in gravi condizioni. È stata raggiunta dai proiettili al torace.

Almeno dieci sarebbero i colpi esplosi dalla pistola impugnata dall’appuntato.

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