Assalti ai blindati, i «cerignolani» traditi dalle intercettazioni

Lagazzettadelmezzogiorno

Cronaca

06 novembre 2022

IL CASO

Assalti ai blindati, i «cerignolani» traditi dalle intercettazioni

I dialoghi tra i rapinatori. Fatali le conversazioni captate prima della rapina nel Novarese

CERIGNOLA – “Una distrazione è fatale. Non andiamo a giocare a biglie, noi andiamo a fare le rapine. Le rapine sono 5-6 anni che ci togliamo dalla vita nostra. Le rapine non sono il furtarello; qui non è che stiamo a fare il furtarello, qui stiamo a fare di danni”.

Sono anche le voci di dentro catturate dalle microspie piazzate dai poliziotti, a raccontare l’indagine di squadra mobile foggiana, colleghi dello Sco (servizio centrale operativo) coordinati dalla Procura da una che ha portato giovedì all’arresto di 17 persone, 13 delle quali accusate di far parte di una banda che assaltava blindati portavalori e camion carichi di sigarette e caffè. Una delle intercettazioni-chiave dell’inchiesta è datata 10 marzo 2021, 48 ore prima del progetto di rapinare a Sillavengo vicino Novara due camion carichi di caffè della ditta Lavazza per un valore di 350mila euro (è una delle 4 rapine oggetto dell’inchiesta). La Polizia era sulle tracce della banda da mesi e la mattina del 12 marzo, giorno del progetto di assalto, fece irruzione in un capannone della provincia novarese bloccando alcuni dei presunti componenti della banda e sventando l’assalto. All’alba del 10 marzo 2021 fu Giuseppe Bruno, cerignolano di 54 anni, ritenuto uno dei capi della banda, a raccomandare i presunti complici sulla necessità “di adottare tutte le precauzioni in quanto l’errore di uno poteva coinvolgere tutti”, come scritto nell’ordinanza cautelare, in cui si fa riferimento alle parole pronunciate da Giuseppe Bruno sul fatto che “una distrazione è fatale, non andiamo a giocare a biglie, noi andiamo a fare le rapine, non sono un furtarello”.

Ancora Giuseppe Bruno è coinvolto nell’intercettazione-clou dell’indagine: una microspia piazzata in una “Lancia Musa”, registrò la mattina del 9 marzo 2021 – tre giorni prima del fallito assalto vicino Novara – il colloquio tra il cerignolano e il figlio Salvatore, pure arrestato nel blitz. Salvatore Bruno riferirebbe al genitore le opinioni di altri componenti della banda: “Ancora noi sbagliamo a parlare e tuo padre capisce un cazzo per un altro. E io: parlate che lui vi capisce, non è che sta bisogno che glielo devo dire io. No, ancora tuo padre ci lascia a terra; noi non vogliamo i soldi regalati, non vogliamo le parti regalate. A noi ci piace a vedere e capire”. Giuseppe Bruno: “E si, piano piano, loro non devono avere fretta. Io vi devo lasciare andare da soli papà. Io quando finisco i fatti miei, vi devo lasciare andare da soli. Non sia mai che mi metto la patente in tasca. E voi quando dovete imparare? Voi dovete fare il lavoro. Vi copro le spalle e così dovete fare, andate. Cioè capisci, io devo stare dietro le spalle vostre”. Il figlio: “Cosi è?”. Il padre: “Se no divento scemo per davvero. Cos’ho, vent’anni? Voi avete vent’anni; vi do i compiti e vi copro le spalle; io sto insieme a voi, il lavoro lo facciamo insieme, però io devo gestire la situazione”. Il figlio: “è normale”. Il padre: “Io adesso ti sto facendo gestire la situazione a te. Che è giusto che tu debba sapere come funziona, che domani sei tu quello che gestisci, capito? Ti devi imparare com’è. Tu coordinerai il lavoro Salvatore, è importante. Tu devi imparare a fare questi fatti. Se ti impari a fare questi fatti, tu gestisci sempre la situazione, hai capto? Devi avere il cervello di capire. Perché tutto questo movimento, papà, non tutti lo capiscono. Non c’è chi tiene l’esperienza, cioè io. E’ una vita che stiamo in mezzo alla strada, e tu te le devi imparare, non gli altri. Devi fare andare sotto gli altri, domani tu devi gestire. Ehh, “vuoi venire”, si altrimenti vattene a casa. Saranno gli altri che verranno a romperti i coglioni, a dirti: “mi porti insieme?” Sei tu che devi comandare e non devi sbagliare, perchè devi essere d’esperienza”.

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Assalti ai blindati, i «cerignolani» traditi dalle intercettazioniultima modifica: 2022-11-07T11:00:29+01:00da sagittario290