vigilanza privata: servono riforme coraggiose e un contratto nazionale dignitoso.

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Vigilanza Privata e Servizi Fiduciari

09 ottobre 2021

vigilanza privata: servono riforme coraggiose e un contratto nazionale dignitoso.

Ricordiamo, che il CCNL per i Dipendenti da Istituti ed Imprese della Vigilanza Privata e dei Servizi Fiduciari è scaduto ormai dal 31 dicembre 2015 e che il comparto è entrato in stato di agitazione il 18 novembre 2020, al 31 dicembre p.v. sono 6 anni che non viene rinnovato ed è la sola speranza per migliorare una volta per tutte, le nostre condizioni economiche.

Gentilissima Redazione, La figura della Guardia Giurata in Italia è una delle più indefinite e meno tutelate, giuridicamente identificata come Incaricata di Pubblico Servizio ma inquadrata come “Operaio” per poi essere inviata a svolgere “compiti di Polizia”.

In paesi come la Francia, la Germania e la Spagna le Guardie Particolari Giurate hanno la qualifica di Pubblico Ufficiale e funzione di Agente di Pubblica Sicurezza/Polizia Giudiziaria con tutte le tutele economiche, giuridiche, sociali e legali che un appartenente alle forze dell’ordine merita.

In Italia gli Istituti di Vigilanza dipendono dal Ministero dell’Interno essendo assoggettati ad Autorizzazioni territoriali, per il rilascio di apposita Licenza da parte delle prefetture, e per titoli di polizia (decreti di nomina a Guardia Giurata e porto d’armi), e sono regolamentati da leggi ormai datate che richiamano il Regio Decreto del 18 giugno 1931 nr.773, fino ad arrivare al D.M. 269/2010: la Vigilanza privata necessita di una revisione e riforma.

Le istituzioni hanno inquadrato le Guardie Particolari Giurate come “incaricate di pubblico servizio” pur impegnandole per “compiti di Polizia ad alto rischio” anche in siti sensibili come porti, aeroporti, stazioni, ospedali, raffinerie, e poi servizi di utilità pubblica come trasporto valori (anche per conto di strategiche realtà istituzionali), servizi di vigilanza di zona (chiamata anche pattuglia), controllo accessi a Tribunali (comprese le aule bunker) e sedi regionali, servizi di vigilanza in stadi e strutture calcistiche, vigilanza su treni e metropolitane, conferma quanto sia strategico e fondamentale il ruolo delle Vigilanza Privata nel nostro tessuto sociale.

Di recente FederSicurezza ha reso noto i dati emersi dal suo ultimo report 2021, elaborato da Format Research. Nonostante la crisi sanitaria, le società di vigilanza privata hanno tenuto abbastanza bene, tanto che il 47% pensa di investire ed innovare nei prossimi due anni. Il fatturato complessivo di 462 imprese certificate dal Ministero dell’Interno (su 1.291 totali) ammonta a più di 3,4 miliardi di euro. Tuttavia, il 90% del volume d’affari è prodotto da aziende di medie o grandi dimensioni, presenti per lo più nel Nord Italia.

Senza considerare l’indotto che vi ruota attorno, impiantisti, aziende di abbigliamento, scuole di formazione, concessionarie di auto e furgoni, società specializzate nella blindatura degli automezzi, imprese di pulizie, aziende di produzione impianti di allarme e videosorveglianza, società informatiche per lo sviluppo di software dedicati, aziende grafiche, tipografie e chi più ne ha più ne metta.

Un altro aspetto interessante, emerso dal report di FederSicurezza, è che oltre la metà delle imprese ritiene “che la committenza non tenga conto del ruolo chiave delle guardie giurate nel contenimento della pandemia”. L’80% eleverebbe lo status giuridico della guardia giurata a quello di agente ausiliare di pubblica sicurezza. Infine, l’82,3% auspica che nei primi mesi del 2021 si raggiunga un accordo per il rinnovo del CCNL.

Richiesta che ad oggi resta ancora insoddisfatta, proprio perché, come afferma Luigi Gabriele, Presidente di FederSicurezza “al di là del problema prettamente contrattuale, cioè l’aumento dei livelli retributivi, c’è anche l’incertezza sulla collocazione della figura della guardia, che non avendo i giusti riconoscimenti di professionalità non mette in condizione gli addetti al rinnovo di capire i parametri nei quali muoversi”.

Solo riflettendo su questi dati ci si può render conto di quanto sia oramai impellente una riforma legislativa, che normalizzi un settore di vitale importanza per l’economia nazionale.

È quasi banale ribadire che nella situazione di crisi economica generale, che ci affligge l’aumento del costo della vita è diventato insostenibile per tutti i lavoratori dipendenti, per noi, che abbiamo stipendi medi che vanno dai 1.058,06 del 6° livello ai 1.258,88 euro del 4° livello (€ 797,14 livello F, Servizi Fiduciari).

Numeri alla mano e senza giri di parole, i tribunali del lavoro di Torino e Milano hanno stabilito che si tratta di salari al di sotto della soglia di povertà, incompatibili con l’articolo 36 della Costituzione che garantisce al lavoratore una retribuzione “proporzionata alla qualità e quantità del suo lavoro e in ogni caso sufficiente ad assicurare a sé e alla famiglia un’esistenza libera e dignitosa”.

Ricordiamo, che il CCNL per i Dipendenti da Istituti ed Imprese della Vigilanza Privata e dei Servizi Fiduciari è scaduto ormai dal 31 dicembre 2015 e che il comparto è entrato in stato di agitazione il 18 novembre 2020, al 31 dicembre p.v. sono 6 anni che non viene rinnovato ed è la sola speranza per migliorare una volta per tutte, le nostre condizioni economiche.

Distinti saluti
Angelo Sifrido MANCIN

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