Viterbo, rapina al portavalori. A settembre riprende il processo: udienza fiume con 10 testimoni

Cronaca

19 agosto 2021

Viterbo, rapina al portavalori. A settembre riprende il processo: udienza fiume con 10 testimoni

Valeria Terranova

Assaltarono un portavalori sulla superstrada tra Vetralla e Monte Romano, all’altezza dello svincolo in località Cinelli, nel febbraio del 2016, accaparrandosi un bottino di quasi un milione. Sarà un’udienza fiume quella prevista per il 15 settembre. Nel corso della seduta, infatti, saranno ascoltati 10 testimoni del pm, tra i quali il perito che si occupò di trascrivere alcune intercettazioni.

Durante l’udienza del processo a carico di uno dei due ex vigilantes, un 50enne accusato di essere la talpa del gruppo, celebratasi nel pomeriggio del 23 giugno scorso davanti al giudice Elisabetta Massini, alcuni operanti hanno rivelato che le due ex guardie giurate che agirono insieme ad altri cinque malviventi, furono incastrate da alcune captazioni relative a un altro procedimento. L’imputato attualmente risulta ristretto agli arresti domiciliari, mentre il collega decise di patteggiare la pena in una fase precedente del procedimento. Secondo l’accusa, il 50enne, nelle vesti di informatore, organizzò l’imboscata a mano armata con la complicità degli altri banditi, i quali, armati di pistole, fucili e un ordigno, riuscirono a intimorire i conducenti e a farsi consegnare il malloppo. Nel prosieguo della seduta sono stati sentiti inoltre un maresciallo e un brigadiere dell’Arma che effettuarono il primo intervento e le analisi scientifiche sulle armi rinvenute sul posto. Successivamente, ha testimoniato un ispettore della polizia penitenziaria, il quale fu incaricato di impostare e seguire delle intercettazioni ambientali riguardanti un’altra indagine, durante le quali, invece, lui e altri agenti si resero conto che le conversazioni tra i due detenuti facevano riferimento proprio alla rapina avvenuta cinque anni fa e pertanto riuscirono a ricondurre la vicenda ai due uomini.

I due ex dipendenti della Securpol Group srl vennero incastrati dalle analisi del dna realizzate dai carabinieri del nucleo investigativo del comando provinciale di Viterbo, che continuarono a indagare per individuare gli autori del colpo, portando a termine gli accertamenti a dicembre del 2020. La banda, composta da campani e romani, architettò il piano servendosi delle informazioni fornite dalle due guardie giurate, le quali conoscevano il tragitto che il veicolo blindato avrebbe seguito.

Parti civili nel procedimento in questione altre due guardie giurate, una delle quali assistita dall’avvocato Roberto Alabiso, che quel pomeriggio si trovavano a bordo del blindato, totalmente ignare del disegno architettato alle loro spalle dai colleghi.

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Viterbo, rapina al portavalori. A settembre riprende il processo: udienza fiume con 10 testimoniultima modifica: 2021-08-20T11:15:50+02:00da sagittario290