LA LETTERA DEL SIG. BARTOLOMEO PELLICANÒ

Attualità

12-06-2021

LA LETTERA DEL SIG. BARTOLOMEO PELLICANÒ

Riceviamo e pubblichiamo

Desidero descrivere la mia esperienza di Guardia Particolare Giurata (GPG) con lo scopo di fare conoscere agli ascoltatori il nostro mondo. Una guardia ha paura di parlare per ha paura di perdere il posto di lavoro, specialmente in questo periodo di crisi, soprattutto se ha famiglia. Solo adesso ho avuto conferma delle storie di tantissime GPG che mi sembravano inverosimili. Ho avuto un incarico a tempo determinato in un Istituto di vigilanza del Nord e ho toccato il cielo con un dito ! Solo ora mi rendo conto della realtà. Avete presente quando, a volte, arriviamo al limite della sopportazione? Ecco, ci sono arrivato io e non perché lavoro prevalentemente di notte, da solo, col rischio, fra l’altro, della sindrome dell’inversione del ritmo sonno-veglia e a volte durante il “giorno” chiudo gli occhi e non vedo completamente nulla. Noi GPG spesso ci sentiamo psicologicamente distrutti per le troppe ore di lavoro, impotenti e privi di ogni diritto, costretti solo a sottostare a doveri che a lungo non siamo più in grado di sostenere. Da un mio sondaggio su Instagram i miei colleghi di tutta Italia, magari massacrati da turni disumani, per oltre 10-14 ore di seguito, chiedono: un salario più dignitoso; meno ore di lavoro e ben retribuite, NON 5,41 € l’ora; turni con rotazione “mattine, pomeriggi e notti”; “di essere trattati come in altre nazioni U.E.”; “un impegno del sindacato per il rinnovo del CCNL, fermo al 2015”. Ancora: “il nostro lavoro è utile come tutti gli altri; essendo armati dovremmo essere più tutelati, si rischia la vita tutti i giorni e la vita è una soltanto. Perché in alcuni servizi (es. aeroporti) dobbiamo essere disarmati ? Non è una mancanza di fiducia, lavoriamo a rischio della vita ma ancora nel 2021 siamo classificati come Operai (con tutto il rispetto per loro)? Sono problematiche ben conosciute dalle istituzioni che però non fanno nulla per risolverle. Non per auto-referenzialità, soltanto dopo una mia lettera è stata effettuata l’urgentissima manutenzione del parco macchine, prevista dalla Legge e dal semplice buon senso (es. lampadine non funzionanti, freni mal funzionanti, cassaforte traballamte e rumorosa). Più volte mi è capitato di incontrare dei bambini i quali mi chiedevano se fossi della polizia e quando rispondevo di no coglievo nel loro sguardo un senso di delusione. Amareggiato anche dal loro sguardo triste ho riflettuto che avrei dovuto rispondere che ero una guardia giurata e che talvolta collaboro con la polizia. Sarebbe sicuramente interessante fare dei corsi di formazione insieme ai CC o alla Polizia, dato che spesso collaboriamo, poiché avrebbero tanto da mostrarci/insegnarci. Perché non dare un colore unico alla divisa e alle volanti, mettere i lampeggianti rossi per farci riconoscere a distanza, per evitare di essere fermati dalle Forze dell’Ordine, come spesso accade perché appunto non riconoscono l’auto, con perdita di tempo, anche se breve, anche per loro ? Perché non dotare le volanti di telecamere per riprendere la strada, per la tutela nostra e degli altri? Capisco che queste idee comportano spese ma sarebbero ampiamente ripagate da una maggiore efficienza e sicurezza del servizio. Infine in Italia vi sono tanti Istituti di Vigilanza Privata che sfruttano la gente, giocando sulla fame di lavoro, ad es., facendo svolgere il servizio con la macchina personale e pagando gli straordinari fuori dalla busta paga per non pagare le tasse. Lo Stato dovrebbe fare delle leggi a tutela della categoria e soprattutto sorvegliare che siano rispettate. Con umiltà ritengo che in una Nazione veramente civile e veramente democratica, fondata sul lavoro, non dovrebbero esistere lavori di serie A e di serie B.

Vi ringrazio per l’ospitalità

GPG Bartolomeo Pellicanò

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LA LETTERA DEL SIG. BARTOLOMEO PELLICANÒultima modifica: 2021-06-13T11:00:21+02:00da sagittario290