Don Bosco e Casanova, arrivano le guardie giurate nelle case Ipes

Cronaca

05 aprile 2021

BOLZANO

Don Bosco e Casanova, arrivano le guardie giurate nelle case Ipes

Iniziato nei giorni scorsi il servizio di sorveglianza in cortili, garage e spazi comuni dei diversi caseggiati. La presidente Tosolini: «Avrà funzione di deterrenza, primo intervento e di supporto alle forze dell’ordine»

di Paolo Campostrini

BOLZANO. Le guardie saliranno a turno le scale. Sosteranno negli androni. Qualcuna si fermerà nei giroscale. Soprattutto, si faranno vedere, saranno una presenza costante tra gli ingressi delle “palazzine inglesi”, per i piccoli giardini di Casanova, tra i caseggiati di Don Bosco. Ecco la risposta Ipes alle paure dei propri inquilini. Ai vandalismi e alle intrusioni. «È dovere dell’Istituto stare vicino alla nostra gente – spiega Francesca Tosolini, la presidente – ascoltarla, dialogarci e alla fine attivarsi per trovare soluzioni».

Tanto che ora è stato appena avviato un vasto programma di sorveglianza sul terreno. Perché la notizia è che Ipes ha deciso di affidare ad una ditta specializzata nel settore della sicurezza la deterrenza nei confronti dei comportamenti incivili. Tante le lamentele, negli ultimi mesi. Troppi gli episodi riconducibili ad atti di intimidazione o vandalismo. Alla fine, il rischio era far vincere il degrado o comunque una forte percezione di insicurezza. Perché, in fondo, le case Ipes, sono la prima linea di fila della maggioranza dei bolzanini che vivono nei quartieri.

I dati di Don Bosco

Qualche numero? Solo Don Bosco, che ha 26.500 abitanti, ne vede quasi 11.000 alloggiare nei condomini dell’istituto. Oltre il 40% del totale. Visto che Ipes dispone di 4737 appartamenti nei rioni, il 72% dell’intero patrimonio bolzanino. Ecco perché i quartieri sono la trincea, la prima linea di fila che rischiava di non poter più reggere all’offensiva della microcriminalità, dei piccoli comportamenti quotidiani in grado di incidere sulla percezione di sicurezza delle persone. «La gran parte dei nostri inquilini – aggiunge ancora la presidente Francesca Tosolini – assume comportamenti assolutamente virtuosi, si prende cura del patrimonio comune ed è giusto che vengano garantiti e tutelati, rispetto ad una minoranza che non rispetta le regole e che può creare situazioni di vero disagio».

Le guardie giurate

Il progetto con il dispiego di guardie giurate coinvolgerà non meno di 1800 alloggi con continui controlli nelle aree comuni. Al centro ci sarà la Bolzano dei rioni ma anche Sinigo verrà interessata dall’iniziativa. Ma non è tutto. Perché il susseguirsi di atti vandalici e la prospettiva che la sorveglianza possa essere solo una delle risposte possibili, sta inducendo Ipes a valutare concretamente l’opportunità di installare una fitta rete di videosorveglianza. Questa, come ulteriore forma di scoraggiamento verso azioni che, in molte occasioni, sono sconfinate in veri atti di delinquenza.

A questo proposito l’Istituto ha posto in essere un protocollo moto dettagliato che prevede l’invio di guardie negli spazi comuni e anche negli ingressi e, se nel caso, sulle scale degli edifici ma, una volta attuata una prima azione di prevenzione, sul campo e nell’immediato, anche con la sola presenza delle guardie, queste ultime sono tenute a rilevare le situazioni irregolari ma ad avvertire le forze dell’ordine nel caso le situazioni si rivelassero complicate. Anche per il progetto di videosorveglianza per mezzo di telecamere, i filmati e la struttura stessa sarà a disposizione della questura e dei carabinieri all’occorrenza. Dunque, Ipes, non si sovrappone ma si affianca ad eventuali interventi di polizia. Costituirà la prima risposta. Ma, soprattutto, metterà in campo azioni di deterrenza , di tipo preventivo.

«L’importante – spiega la presidente – era mostrare che ci siamo, che l’istituto non lascia solo nessuno, che conosciamo i rischi e che proviamo a rispondere nel concreto. Veder camminare le guardie, tutti i giorni, tra i condomini pensiamo possa far giungere a tutti un messaggio di serenità».

Il programma è giunto alla sua fase operativa dopo una serie di incontri tra i vertici Ipes e gli abitanti dei rioni, culminati con alcuni sopralluoghi condotti in più occasioni da tecnici e rappresentanti dell’istituto accompagnati dai residenti. Tra Don Bosco e Casanova, in sostanza, inizia una stagione di possibile maggiore sicurezza ma in particolare, per 30mila inquilini, si avvia una nuova opportunità di relazioni urbane.

Il progetto pilota è partito nei giorni scorsi ed è previsto, per ora, della durata di sei mesi.

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Don Bosco e Casanova, arrivano le guardie giurate nelle case Ipesultima modifica: 2021-04-06T11:15:33+02:00da sagittario290