Esplosivo per fermare i portavalori, armi da guerra per le rapine: i piani del clan dello Zen

Palermo.Repubblica

Cronaca

26 GENNAIO 2021

Esplosivo per fermare i portavalori, armi da guerra per le rapine: i piani del clan dello Zen

Le casse del mandamento di Tommaso Natale avevano bisogno di essere rifornite molto spesso per mantenere le famiglie dei carcerati e gli affiliati. Il solo racket non bastava più a far quadrare i conti dei clan

di Francesco Patanè

“…Così ci passiamo un bello Natale…” diceva il capomafia dello Zen al suo braccio destro. Cosa nostra era pronta ad usare l’esplosivo al plastico per assaltare i furgoni portavalori, aveva già armi da guerra per rapinare distributori di benzina con la sorveglianza armata. Le casse del mandamento di Tommaso Natale avevano bisogno di essere rifornite molto spesso per mantenere le famiglie dei carcerati e gli affiliati. Il solo racket non bastava più a far quadrare i conti dei clan. Soprattutto nella cosca dello Zen dove le famiglie degli arrestati sono decine. Giuseppe Cusimano, il più giovane fra i capomafia, se da un lato cercava il consenso aiutando le famiglie in difficoltà dopo la pandemia, dall’altro progettava assalti violenti per finanziare il clan e consolidare il potere. Una novità nelle attività illecite delle famiglie che i carabinieri del nucleo investigativo del comando provinciale di Palermo hanno registrato ad inizio novembre dello scorso anno. Grazie ad un virus informatico installato nel telefono di Cusimano gli inquirenti vengono a conoscenza del progetto di quest’ultimo e di Francesco L’Abbate di assaltare un portavalori con esplosivo al plastico e armi automatiche da guerra. Una rapina da 50mila euro da compiere a dicembre prima delle feste quando i furgoni sono pieni del denaro dello shopping natalizio.

Che il progetto degli assalti ai portavalori fosse già ai dettagli lo dimostrano i sopralluoghi già eseguiti. Francesco Adelfio, uno degli arrestati di oggi, sapeva che all’interno c’erano massimo 50mila euro, “ma che sotto le feste ne avrebbero trovato anche di più perché circolava più denaro”. L’Abbate si era informato sul percorso e sui punti di fermata dove avveniva la consegna o il ritiro dei contanti. Infine Cusimano spiegava che all’interno del portavalori i sacchi erano 12 e che “dobbiamo fermare il furgone, entrarci dentro e prelevare tutti i 12 sacchi”.

E anche su come riuscire ad aprire la cassaforte del furgone il gruppo dello Zen aveva le idee chiare: “alla vista dell’esplosivo l’autista aprirà la cassaforte con la chiavetta elettronica che solo lui ha…difronte a questa minaccia aprirà e non si farà ammazzare…” ribadiscono i tre ammettendo che se proprio non vuole aprire “l’esplosivo al plastico lo metti in mezzo alle porte e vedi se non salta in aria se non si apre…sicuro è…”

https://palermo.repubblica.it/cronaca/

Esplosivo per fermare i portavalori, armi da guerra per le rapine: i piani del clan dello Zenultima modifica: 2021-01-27T11:15:57+01:00da sagittario290