Scontri all’università di Torino, per gli antagonisti confermate le misure cautelari

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Attualità

08 Settembre 2020

Scontri all’università di Torino, per gli antagonisti confermate le misure cautelari

IRENE FAMÀ

TORINO. Il Tribunale del Riesame ha confermato le misure cautelari nate dall’inchiesta sui fatti del 13 e 14 febbraio al Campus Einaudi, quando centri sociali e anarchici avevano cercato di impedire un volantinaggio degli studenti di destra contro un dibattito sulle foibe. La manifestazione era sfociata in violenti scontri con le forze dell’ordine, in cui rimasero feriti otto agenti e due guardie giurate in servizio all’università, nell’accerchiamento di un’auto della polizia, nel saccheggio e nella devastazione dell’aula Borsellino assegnata dall’Università al Fuan, gruppo studentesco legato a Fratelli d’Italia.

Per queste vicende, la Digos aveva notificato 19 misure cautelari (3 arresti domiciliari, 8 divieti di dimora e 8 obblighi di firma) ad esponenti di Askatasuna e ad alcuni anarchici per rapina, resistenza, minaccia ad incaricato di pubblico servizio, violenza privata, danneggiamento. I giudici del Riesame hanno confermato tutti provvedimenti, tranne uno che è stato tramutato da divieto di dimora a obbligo di firma. Registi delle azioni violente, secondo le indagini coordinate dal pm Enzo Bucarelli, sono Stefano Millesimo, 21 anni, tra i leader della casa occupata di corso Regina Margherita, insieme ai militanti Eugenio Tradardi , 23 anni, e Nicola Martino, 25 anni. Tutti sottoposti ai domiciliari. «Quasi sempre in prima fila in tutte le fasi di contrapposizione con le forze dell’ordine», ha scritto il giudice Alessandra Pfiffner nell’ordinanza, invitavano i compagni a cacciare dall’università «fascisti e polizia», cercando di «rinvigorire gli intenti e galvanizzare gli animi». Alcuni di loro erano nel gruppo che ha assaltato l’aula Borsellino, spintonando le guardie giurate. «Ti devi spostare, se no ti buttiamo giù come la porta». Metodi di protesta che nell’ordinanza vengono definiti «squadristi, finalizzati a costringere gli avversari politici a non esercitare diritti costituzionalmente garantiti».

Non si è trattato, aggiunge il magistrato, di una «legittima espressione del diritto di riunione e di libera manifestazione del pensiero». Al contrario, l’iniziativa del Cua, Collettivo autonomo universitario, articolazione del centro sociale Askatasuna, «era stata finalizzata, sin dalle fasi iniziali, ad impedire l’esercizio dei medesimi diritti agli studenti del Fuan». A seguito dell’esecuzione dei provvedimenti, gli agenti della Digos avevano anche sequestrato l’aula C1 del Campus Einaudi, occupata da anni da un collettivo studentesco vicino ‘Aska’, utilizzata come aula studio e come spazio per assemblee e feste.

La decisione del Tribunale del Riesame arriva a pochi giorni dal presidio in Rettorato indetto dai gruppi studenteschi per giovedì 10 settembre.

https://www.lastampa.it/torino/2020/09/08/news/scontri-all-universita-di-torino-per-gli-antagonisti-confermate-le-misure-cautelari-1.39281545

Scontri all’università di Torino, per gli antagonisti confermate le misure cautelariultima modifica: 2020-09-09T11:00:56+02:00da sagittario290