Attualità
07 LUGLIO 2020
Savona, spiagge senza bagni. Il sindaco scrive all’Autorità portuale: «Rischio sanitario»
Giardini e portoni usati come gabinetti dai bagnanti delle libere. «La situazione sta diventando un serio problema di sicurezza»
SILVIA CAMPESE
Savona – «A rischio la sicurezza sanitaria». Dopo il primo week end di super affollamento e disordini nelle spiagge savonesi, con le libere sprovviste di servizi igienici, il sindaco Ilaria Caprioglio ha immediatamente scritto al presidente dell’Autorità portuale di Sistema, Paolo Signorini. Segnalando la forte preoccupazione per una situazione che, senza un adeguato intervento, rischia di trasformarsi in un serio problema per la sicurezza sanitaria dei cittadini, inoltrandosi nel cuore della stagione estiva.
Domenica sera e ieri mattina gli effetti erano visibili a tutti: non solo le spiagge libere, ma i marciapiedi, i portoni e i giardini pubblici riportavano tracce della sporcizia, legata alla mancanza dei servizi igienici. «Mi preme comunicare – ha scritto il primo cittadino in una lettera inviata al presidente di Autorità Portuale Signorini e al direttore di Savona, Paolo Canavese – che sono pervenute al Comune numerose segnalazioni dove si lamenta la carenza di servizi igienici nelle spiagge libere. La questione non riguarda solo i gestori dei bagni marini che, loro malgrado, si trovano, soprattutto nei fine settimana, a dover gestire un flusso notevole di ingressi. La situazione rischia di diventare un serio problema in termini di sicurezza sanitaria».
Non si tratta solo di decoro e pulizia: l’alto numero degli afflussi rischia di innescare, senza i corretti provvedimenti, un’emergenza di ordine sanitario, con rischi per la salute pubblica. Negli scorsi anni era l’Autorità portuale a installare i bagni mobili agli ingressi delle libere più affollate: da piazzale Eroe dei due Mondi alla foce del Letimbro; dallo Scaletto delle Fornaci sino in via Nizza, dai Solimano e a Zinola.
Quest’anno, le direttive legate al Covid hanno complicato le cose: è necessario garantire la sanificazione dei bagni attraverso apposito personale incaricato. Un costo che nessun ente intende accollarsi. Impossibile, però, andare avanti in queste condizioni per un’intera estate raggiungendo il n paradosso: per la tutela sanitaria legata al Covid non si installano i bagni determinando, però, un rischio igienico altrettanto serio. I bagnanti, lo scorso week end, si sono riversati negli stabilimenti accanto alle libere e nei bar per usufruire dei servizi, ma altrettanti hanno trasformato parti della città in latrine a cielo aperto.
Un problema riscontrato, soprattutto, al Prolungamento e nelle aiuole della passeggiata di Zinola, ma anche lungo i portoni di corso Vittorio Veneto. L’afflusso è troppo alto: oltre seimila i turisti che possono essere accolti, da levante a ponente, nelle libere del Comune di Savona. E, soprattutto domenica, molti turisti sono stati persino respinti dalle guardie giurate, perché il numero autorizzato d’accesso nelle libere era già stato raggiunto. Un appello è arrivato anche dal presidente regionale dell’associazione Bagni marini, Enrico Schiappapietra. «Noi stiamo facendo la nostra parte: il pubblico deve fare la sua», il commento. Secondo Schiappapietra «all’interno dei nostri stabilimenti stiamo garantendo un servizio in piena sicurezza, con costanti igienizzazioni e tutele dei clienti. Ci aspettiamo che gli enti pubblici del territorio facciano la loro parte individuando una situazione sostenibile. Non è accettabile che una città come Savona non sia in grado di offrire spiagge con bagni pubblici e un servizio di salvataggio, fondamentale almeno nei momenti di punta. L’auspicio è che si arrivi a una soluzione condivisa».