Napoli, 35 vigilantes a rischio: «Sciopereremo a oltranza finché non avremo risposte»

IL-Mattino

Cronaca

Domenica 14 Giugno 2020

Napoli, 35 vigilantes a rischio: «Sciopereremo a oltranza finché non avremo risposte»

di Giuliana Covella

Hanno mogli, figli, genitori a carico e tra poche ore potrebbero vedere concretizzato un rischio: la perdita del posto del posto di lavoro. Si tratta di 38 vigilantes che con la fase post Covid ormai avviata potrebbero ritrovarsi disoccupati: la ditta di vigilanza Hexiss Spa per conto di Enel ha tagliato postazioni, ore e posti di lavoro per ridurre costi di bilancio. «Ma riguarda solo noi vigilantes» dice Antonio Leanza, 44 anni e tre figli, che è uno dei portavoce. «Siamo in sciopero da una settimana e andremo a oltranza fuori alla sede regionale Enel di via Galileo Ferraris finché non ci siederemo a un tavolo interistituzionale per salvaguardare i nostri diritti». «Nonostante una pacifica manifestazione di dissenso verso le decisioni della nostra committente, Enel in questi ultimi giorni ha fatto orecchie da mercante e ci ha fatto trovare la presenza delle forze dell’ordine», tuonano i dipendenti che da giorni sono in sciopero davanti alla sede di via Ferraris. «Noi vogliamo solo preservare i nostri diritti», precisano ancora.

A sostenere i lavoratori anche il consigliere regionale Gennaro Saiello, a cui i vigilantes hanno inviato una lettera: «Tramite le nostre sigle sindacali abbiamo sempre esposto le diverse problematiche che, dal 2016, si sono presentate nel corso di questi anni per mantenere la regolarità del rapporto di lavoro – scrivono – Purtroppo non siamo riusciti a fare ciò al meglio perché “Dividi et impera”, come dicevano i romani, è stata la politica dell’Enel. In questa maniera, ad oggi, ci troviamo con tantissime problematiche». La prima su tutte, che colpisce esclusivamente gli iscritti con la Uil, è quella che vede a questi applicati un divisore, per il calcolo della paga oraria, pari a 195 contro il divisore applicato al resto degli operai pari a 173. Questa disparità va avanti anche prima del 2016 perché fu, a suo tempo, riconosciuta la discontinuità contrattuale. «Questi presupposti non ci sono perché la gara di appalto è unica e riguarda tutte le postazioni Enel della Campania – aggiungono i lavoratori – su cui da diversi anni si trovano operatori di vigilanza con disparità contrattuali e salariali».

Ma lo scoglio più grande da superare entro il 30 giugno è un altro: «riguarda la conservazione del posto di lavoro nonché quella del mantenimento del Ccnl Multiservizi. Fino a quella data noi siamo impiegati presso la nostra società, la Hexiss S.p.A., subappaltante della commessa Enel affidata a Cosmopol S.p.a». Una politica che ha portato finora a tante chiusure di postazioni lavorative: il 15 giugno potrebbe toccare a quella di Ponte dei Granili – Archivio Storico Enel. «Questa postazione – rimarcano i dimostranti – riaprirà alla Mostra d’Oltremare ma la dirigenza ha respinto ogni nostra richiesta di chiarimenti sul non impiego del personale di vigilanza in questa nuova location».

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