Coronavirus, preoccupazione per la situazione dell’ospedale di Pozzuoli

napolitoday

Cronaca

13 aprile 2020

Coronavirus, preoccupazione per la situazione dell’ospedale di Pozzuoli

Un reparto sarebbe stato chiuso dopo aver scoperto la positività di una donna ricoverata, che potrebbe aver contagiato anche personale sanitario. La preoccupazione di quattro sindaci flegrei

C’è preoccupazione, da parte dei sindaci di Bacoli, Pozzuoli, Quarto e Monte di Procida, per la situazione dell’ospedale puteolano Santa Maria delle Grazie. Secondo quanto si apprende un reparto sarebbe stato chiuso dopo la notizia di ricovero di una donna contagiata da Coronavirus, che potrebbe aver a sua volta contagiato personale sanitario operante nel nosocomio puteolano. Una nota è stata firmata dai quattro primi cittadini Josi Gerardo Della Ragione – sindaco di Bacoli, Giuseppe Pugliese – sindaco di Monte di Procida, Antonio Sabino – sindaco di Quarto e Vincenzo Figliolia – sindaco di Pozzuoli) per chiedere chiarezza e trasparenza all’Asl Napoli 2 Nord.

La nota del sindaco di Bacoli Della Ragione
“Non c’è altro tempo da perdere”, spiega Josi Della Ragione. “La situazione del Santa Maria delle Grazie oggi desta preoccupazione per lo stato di sicurezza sia dei pazienti, sia del personale. Sta esplodendo. Per questo motivo chiediamo alla direzione generale di adottare tutte le iniziative possibili affinché le informazioni necessarie siano rese note, tempestivamente e con trasparenza. Senza lasciare né ombre né dubbi. Per proteggere la salute dei nostri concittadini è necessaria la collaborazione di tutti. È indispensabile sottoporre a test covid-19 il personale del Santa Maria delle Grazie: medici, infermieri, OSS, operatori del settore pulizia e ovviamente tutti i pazienti. Devono essere messi in sicurezza e in quarantena i soggetti in attesa di risposta. Va attuato un percorso preciso tra i reparti, mettendo fine alla promiscuità degli spazi e deve essere avviato un processo continuo di sanificazione dei reparti, con un calendario cronologico dettagliato e pubblico, ripetuto più volte durante la settimana. I contagi a catena, attualmente ben ipotizzabili, rappresentano un grave rischio per le comunità flegree. Tutto ciò è fondamentale da un lato per bloccare i contagi, dall’altro per capire la reale circolazione virale nei diversi comuni flegrei. I percorsi attuati fino ad oggi è evidente ormai che da soli non bastano e che presentano notevoli falle. L’Asl ha ora il dovere di aumentare i dispositivi di protezione individuale dati in dotazione al personale sanitario di tutti i reparti, ridotti ormai al minimo”.

Il comunicato di Sinistra Italiana Pozzuoli
“L’ospedale Santa Maria delle Grazie di Pozzuoli non serve solo pazienti residenti nella città flegrea ma rappresenta anche un punto di riferimento per le isole e per altri comuni limitrofi sprovvisti di reparti specifici per il trattamento di determinate patologie e i relativi interventi chirurgici”, spiega Stefano Loffredo, segretario cittadino di Sinistra Italiana Pozzuoli. “Secondo quanto riportato dal comunicato stampa diffuso dall’ASL Napoli 2 Nord, dalla direzione dell’ospedale sono stati rafforzati i controlli sul personale sanitario e sui pazienti entrati a contatto con la donna risultata poi positiva al Coronavirus. Tuttavia considerato che il numero del personale contagiato sembrerebbe essere in crescita rispetto alla situazione iniziale denunciata, preferiamo per il momento non esprimere alcun giudizio in merito a quanto accaduto e attendere che le autorità competenti facciano la dovuta chiarezza e accertino eventuali responsabilità e falle nell’attuazione e nel rispetto dei protocolli di sicurezza ad ogni livello. L’unica cosa importante adesso è quella di intervenire subito per proteggere la salute dei cittadini e del personale
sanitario impiegato con azioni forti e risolute”.

“Se la condizione si rivelasse estremamente pericolosa è prioritario: Isolare e chiudere l’accesso al pubblico all’Ospedale Santa Maria delle Grazie; sottoporre tutti i medici, gli infermieri, gli OSS, i consulenti sanitari, le guardie giurate il personale addetto alle pulizie e tutti i pazienti presenti nella struttura ai test Covid-19; sottoporre ai test tutti i familiari dei contagiati e ricostruire il link epidemiologico di ciascuno di loro; attivarsi affinché i risultati dei test arrivino in tempi brevissimi; che sia programmata ed effettuata la sanificazione dei reparti, degli ambulatori e di tutti i luoghi di lavoro; Che siano distribuiti a tutto il personale impiegato all’interno dell’ospedale i dispositivi per la protezione individuale, considerato che per lo svolgimento dei controlli e dei test clinici spesso lavoratori e pazienti si trovano a condividere gli stessi luoghi spostandosi all’interno della struttura; che siano predisposti e programmati dei percorsi precisi per la mobilità tra i reparti e alternativi per quelli che gestiscono patologie più delicate; e infine che sia allestito subito un ospedale da campo all’interno del perimetro circostante per garantire situazioni emergenziali, di primo soccorso e dei test covid-19 necessari prima di ammettere pazienti nei reparti o all’interno della struttura ospedaliera così come avviene in tanti altri ospedali d’Italia e della Campania”.

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