Bollate, in un casolare con due ricercati: finita la latitanza dell’“uomo d’oro”

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Cronaca

16 aprile 2020

Bollate, in un casolare con due ricercati: finita la latitanza dell’“uomo d’oro”

di NICOLA PALMA

Bollate (Milano), 16 aprile 2020 – La sua latitanza è durata poco più di un mese. Francesco Scirpoli, alias “Il Lungo“, 37 anni, uno dei capi della banda di rapinatori che la mattina del 15 ottobre 2016 assaltò un portavalori a Bollate, portando via la collezione di gioielli Heritage di Bulgari, era scappato dal carcere di Foggia nel corso della maxi evasione del 9 marzo, quando in 77 si allontanarono dal penitenziario (41 furono presi dopo poche ore e quasi tutti gli altri nei giorni successivi) durante la rivolta scoppiata per protestare contro le limitazioni ai colloqui con i familiari legate al contenimento del contagio da coronavirus.

L’altroieri pomeriggio, i poliziotti della Squadra mobile di San Severo l’hanno stanato in una cava abbandonata del Comune di Apricena: Scirpoli era in un casolare, in compagnia di altri due ricercati, Angelo Bonsanto (pure lui evaso il 9 marzo) e Pietro La Torre (deve scontare una condanna definitiva a 2 anni e 8 mesi). “Il Lungo“ è considerato dagli investigatori ai vertici della criminalità garganica e vicinissimo al vecchio boss di Mattinata Mario Luciano Romito, assassinato il 9 agosto 2017 lungo una strada di campagna. Scirpoli è quindi rientrato in cella dopo avervi fatto ingresso la prima volta il 24 gennaio 2019, quando fu arrestato dagli agenti dell’Antirapine della Mobile di Milano per il raid contro il blindato avvenuto tre anni e mezzo fa a Bollate, dove un commando di banditi mascherati bloccò il furgone sulla rampa di accesso alla Rho-Monza e ne rubò il prezioso carico da 4 milioni di euro.

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Bollate, in un casolare con due ricercati: finita la latitanza dell’“uomo d’oro”ultima modifica: 2020-04-17T11:00:24+02:00da sagittario290