Cronaca
2 marzo 2020
LA SENTENZA
Vicenza, trent’anni alla guardia giurata Angelo Lavarra: uccise l’ex moglie
L’uomo nascose il cadavere sotto il letto, poi disse che la donna si era suicidata
di Benedetta Centin
VICENZA Trent’anni di carcere, partendo dall’ergastolo e calcolando lo sconto di un terzo previsto dal rito scelto, l’abbreviato: è questa la sentenza pronunciata lunedì mattina dal giudice Barbara Maria Trenti per Angelo Lavarra, la guardia giurata che ha ucciso l’ex moglie Anna Filomena Barretta, nascondendo il cadavere sotto il letto di casa, a Marano Vicentino, e dando l’allarme solo il giorno dopo, il 20 novembre 2018, raccontando che la madre delle sue figlie si era suicidata, sparandosi con la sua pistola detenuta per lavoro. Le indagini dei carabinieri e gli accertamenti medici, però, avevano smentito il metronotte, tanto che nei giorni successivi era stato arrestato, e in seguito aveva anche confessato al pubblico ministero Luigi Salvadori le sue responsabilità. Anche questa mattina il 43enne era in aula, arrivato in tribunale a Vicenza scortato dalla polizia penitenziaria. Quanto ai risarcimenti chiesti, il giudice ha rimandato al tribunale civile, ma nel frattempo ha disposto delle provvisionali per le due figlie (500mila euro ciascuna), per la mamma e i cinque fratelli, ma anche per il Comune di Marano Vicentino che era stato ammesso nel processo.