Violenze in ospedale: i “vigilantes” armati nei pronto soccorso

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04 Febbraio 2020

IL REPORTAGE Le guardie giurate all’Oftalmico e al Martini

Violenze in ospedale: i “vigilantes” armati nei pronto soccorso

Già 16 i casi denunciati da inizio dell’anno nei quattro presidi dell’Asl “Città di Torino”

Enrico Romanetto

Il confine della “prima linea” al Martini è una porta a vetri scorrevole dietro cui sono in attesa decine di persone, chi di una visita, chi di un ricovero o di una prognosi. E dallo scorso sabato quel fronte è presidiato da almeno due guardie giurate armate di pistola, la cui sola presenza basta a pacificare gli animi più insofferenti all’attesa, poco inclini alla pazienza. «Una novità non da poco e che ci permetterà di lavorare con maggiore tranquillità» assicura Fabio De Iaco, primario di uno dei pronto soccorso più affaticati della città, che dal primo febbraio può contare sulla presenza dei vigilanti con la pistola ben piantata nella fondina. E lo stesso capita al Maria Vittoria, al San Giovanni Bosco o all’Oftalmico, per espressa volontà del nuovo commissario dell’Asl Città di Torino, Carlo Picco.

«Nei nostri ospedali è davvero facile che si passi dal nervosismo all’aggressione, per lo più verbale, ma posso assicurare che il supporto della vigilanza diventa fondamentale per operare con serenità» sottolinea De Iaco, nel pieno di una giornata di ordinaria confusione. E a confermare le sue parole ci pensano le denunce.

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Violenze in ospedale: i “vigilantes” armati nei pronto soccorsoultima modifica: 2020-02-05T11:30:59+01:00da sagittario290