29enne ucciso dal cugino, guardia giurata avrebbe agito per futili motivi. I familiari: “No al rito abbreviato”

FoggiaToday

Cronaca

16 gennaio 2020

29enne ucciso dal cugino, guardia giurata avrebbe agito per futili motivi. I familiari: “No al rito abbreviato”

I genitori e la sorella di Amato Di Paola si affidato al legale Antonio Merlicco costituendosi parte civile nel procedimento. I familiari preannunciano ferma opposizione acchè l’imputato Sebastian Ganci venga ammesso al giudizio allo stato degli atti

Il prossimo 29 gennaio si terrà dinanzi al Gip del Tribunale di Lodi l’udienza a carico di Sebastian Ganci, guardia giurata di 42 anni, accusata di aver ucciso il cerignolano Amato Di Paola, suo cugino, lo scorso 11 agosto, a Tavazzano (Lodi).

Il Pubblico Ministero aveva chiesto, stante lo stato di detenzione dell’imputato e non essendo ancora trascorsi 180 giorni dall’applicazione della misura, il giudizio immediato (che è un procedimento che supera de plano l’udienza preliminare e porta a dibattimento l’imputato). La difesa dell’imputato ha chiesto, invece, che lo stesso sia giudicato secondo le forme del rito abbreviato e, pertanto, è stata fissata l’udienza per valutare la possibilità di ammissione al procedimento che – se ammesso – garantirebbe la sconto della pena pari ad un terzo.

Per tale udienza, si costituiranno parte civile – per mezzo del legale di fiducia, l’avvocato Antonio Merlicco del Foro di Foggia (in foto) – i genitori e la sorella della vittima, Amato Di Paola. “I familiari preannunciano ferma opposizione acchè l’imputato venga ammesso al giudizio allo stato degli atti. Per i reati commessi dopo il 12 aprile 2019 – spiega l’avvocato Merlicco – è escluso che vi sia accesso al rito abbreviato per i reati astrattamente punibili con l’ergastolo. Ed è proprio il caso che ci occupa, posto che l’omicidio contestato è aggravato dalla premeditazione e dai futili motivi”.

In merito al fatto di sangue, rimarca il lagale a FoggiaToday “Tutte le intere fasi della vicenda sono state riprese da una telecamera collocata all’interno dell’appartamento dell’imputato, luogo in cui si verificò il tragico evento. Pertanto, considerata anche la confessione resa da Ganci e le testimonianze estremamente puntuali ed attendibili, non v’è dubbio di responsabilità penale. E’, quindi, altamente probabile che il processo sboccherà alla fase del giudizio dibattimentale che si celebrerà dinanzi ai Giudici della Corte d’Assise di Lodi”.

https://www.foggiatoday.it/cronaca/processo-lodi-omicidio-amato-di-paola-cerignola.html

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