Vigilanza privata alla stazione, a vuoto anche il secondo bando

iltirreno

Cronaca

12 dicembre 2019

Vigilanza privata alla stazione, a vuoto anche il secondo bando

Pisa: fa discutere il tentativo del Comune di mettere in campo vigilantes per il controllo del territorio

PISA. Deserto anche il secondo bando per la vigilanza privata in affiancamento alla Polizia municipale. Lo svela il gruppo consiliare Diritti in Comune (Una Città in Comune, Rifondazione Comunista, Pisa Possibile), che scrive in una nota: «La giunta Conti riprova nuovamente ad affidare a guardie private servizi di controllo del territorio che spettano allo Stato. Si tratta di un’evidente forzatura di quanto prescritto dall’articolo 133 del Testo Unico della leggi di Pubblica Sicurezza, in base al quale gli enti pubblici possono destinare guardie particolari alla vigilanza o custodia delle loro proprietà mobiliari od immobiliari, ma non delegare funzioni che sono proprie delle forze dell’ordine e che non possono essere “privatizzate”».. Dopo una prima gara aperta lo scorso agosto e poi ritirata, «la giunta – si legge ancora – prova un nuovo blitz condotto sotto dettatura della politica della Lega. Anche questa volta numerose sono le criticità. A partire dal fatto che la gara sia stata tenuta aperta solo 5 giorni, definendo guarda caso un importo da 39.900 euro in modo da rimanere sotto la soglia dei 40.000 euro così da evitare procedure più lunghe e il coinvolgimento di ditte maggiori. Ne risulta un esorbitante costo orario di 150 euro + Iva. È stata anche inserita nel bando una norma di sapore discriminatorio, che richiede a chi vinca la selezione di aprire una sede operativa entro 50 km dal Comune: un criterio ancora più insensato visto che si tratta di un servizio che dura un solo mese. Questi requisiti ristretti hanno fatto sì che solo una ditta abbia presentato un’offerta, che però è stata ritenuta formalmente non corretta. La gara quindi è andata deserta. Non vorremmo che a questo punto l’amministrazione rifacesse una terza gara in tempi nuovamente strettissimi».

Secondo Diritti in Comune, «si configura una vera e propria ronda armata tra piazza della Stazione e le gallerie Gramsci, con il compito di controllare ad esempio la fontana e le pensiline taxi della piazza, le gallerie Gramsci e le aree a verde lungo quel tratto di strada, nonché, fatto alquanto paradossale, fare la sorveglianza esterna al presidio della Polizia municipale. Queste attività avverrebbero dalle 17 alle 23, per un mese prorogabile per uno successivo. Possibile che delle guardie private controllino il presidio della Polizia municipale? Chiediamo al questore e prefetto di intervenire per bloccare ogni eventuale nuovo tentativo dell’amministrazione comunale di assoldare una vera e propria ronda armata al servizio della giunta».

«Rilanciamo in alternativa – conclude il gruppo consiliare – le nostre proposte per rendere il quartiere della stazione: la chiusura del punto Snai; interventi sociali e culturali in termini di mediazione ed animazione di quartiere (che negli ultimi anni sono stati cancellati); il riutilizzo dei troppi immobili abbandonati; politiche a sostegno della marginalità; politiche di contrasto reale e di prevenzione del consumo di sostanze stupefacenti. Gli abitanti del quartiere meritano risposte serie, non provvedimenti di propaganda che non renderanno nessuno davvero più sicuro».

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