Roma, nuovo stadio Tor di Valle Sigilli alla strada piena di rifiuti

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Cronaca

26 aprile 2019

Emergenza ambientale

Roma, nuovo stadio Tor di Valle Sigilli alla strada piena di rifiuti

La via è in totale stato di abbandono: i sigilli sono stati apposti dalla sezione navale Lido di Ostia della Guardia di Finanza. Decine di materassi, frigoriferi e poltrone. Non vengono rimossi, i roghi si susseguono

di Claudio Rinaldi

Dovrebbe diventare la strada d’accesso al nuovo stadio della Roma, ma per adesso via dell’Ippodromo di Tor di Valle – un tratto d’asfalto malconcio lungo circa un chilometro – si presenta in pieno stato di abbandono e per di più sotto sequestro da parte della sezione navale Lido di Ostia della Guardia di Finanza.

Un cancello all’ingresso della via del Mare e un cartello segnalano lo stop: da qui non si passa. Il motivo del sequestro è la presenza di rifiuti sparsi con il rischio che siano speciali. E così decine di materassi abbandonati, frigoriferi, poltrone si susseguono durante il percorso che costeggia la recinzione del vecchio ippodromo. Un ammasso di rifiuti che aspettano di essere rimossi e che intanto alcuni cittadini hanno preferito incendiare. Roghi ancora ben visibili che, come spiega Mario, un romeno in Italia dal 2006, «risalgono a una settimana fa». Il suo alloggio dista solo pochi metri dalla strada: «Abbiamo visto delle persone dar fuoco alla spazzatura lasciata sul bordo della carreggiata», spiega mentre mostra la sua baracca all’interno di un piccolo villaggio, creato diversi anni fa da un gruppo di rom che adesso sono andati in Germania. «Viviamo qui da tre anni – dice -, abbiamo preso il loro posto, ma siamo solo tre famiglie».

Alcuni ricoveri di fortuna nascosti tra le sterpaglie a due passi dall’ippodromo sembrano disabitati da mesi, ma nell’abbandono generale nessuno ci fa più di tanto caso. «Sappiamo che qui dovrebbe sorgere lo stadio della Roma – afferma con un sorriso Mario -, ma con i tempi italiani possiamo dormire sonni tranquilli. Se poi dovessero davvero decidere di farlo, cercheremo un’altra sistemazione».

L’ingresso principale dell’ippodromo appare deserto, una guardia giurata controlla che nessuno possa accedere all’interno. Solo un curioso si avvicina dopo pochi minuti con il suo scooter, si chiama Paolo e abita al Torrino: «Mi hanno detto che qui regnava la desolazione, ma volevo vederla con i miei occhi».

Paolo ricorda quando negli anni Settanta l’ippodromo era un punto di ritrovo per tutta la zona. «Si veniva qui e ci si divertiva non solo con i cavalli, ma anche per l’immenso spazio verde. Vederlo così oggi è un colpo al cuore». Sul futuro stadio, nonostante sia simpatizzante della Roma, Paolo mostra qualche dubbio: «In teoria è una grande opportunità, ma per andare al mare il sabato e la domenica qui è già il far west. Speriamo potenzino le strade e i treni, altrimenti sarà la fine».

La preoccupazione di Paolo riguarda soprattutto la Roma-Lido, l’unica ferrovia che collega il centro della Capitale con il mare di Ostia. Adesso la fermata di Tor di Valle, a neanche duecento metri dall’ingresso dell’ippodromo, non ha né ascensori né scale mobili. «Un disabile qui rimane bloccato», afferma Maurizio Messina, portavoce del comitato pendolari Roma-Lido. Eppure i lavori di ammodernamento della fermata erano stati avviati, ma «sono fermi da quasi due anni – spiega Messina -. Come può pensare il Comune di articolare la viabilità necessaria per lo stadio, se non riesce neanche a costruire un ascensore?». Il pericolo dunque, secondo il portavoce dei pendolari, è che lo stadio sia pronto prima del potenziamento della ferrovia.

Vede solo aspetti positivi invece Narciso, 44 anni, di Acilia, e non solo perché così non dovrà più attraversare la città per vedere la sua Roma: «Lo stadio è un’occasione per tutti. Potrebbe finalmente riqualificare il quartiere, anche perché così non si può più andare avanti». E per ora – finché non sarà risolta la questione dei rifiuti abbandonati – lo dice pure il cartello: da qui non si passa.

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