Sicurezza, il cambiamento passa anche per le guardie giurate

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Sicurezza

11/10/2018 10:06

Sicurezza, il cambiamento passa anche per le guardie giurate

Maria Cristina Urbano
Presidente dell’ASS.I.V.

Ancora una volta si parla di sicurezza. Il nuovo governo ha dedicato un apposito decreto, su cui il ministro dell’Interno, Matteo Salvini, ha investito un notevole capitale politico. Il provvedimento ha messo insieme una serie di aspetti che puntano a migliorare la qualità della vita rispetto alla presenza della criminalità.

L’insieme di articoli del decreto Salvini potrà bastare? La risposta sarà data dai fatti, come sempre avviene per questioni così complesse: gli effetti della normativa saranno insomma valutati, senza alcun pregiudizio, solo alla prova del tempo.

Proprio, in questo caso, è giusto rilanciare e ricordare le possibilità offerte dalla sicurezza privata nell’ottica di ampliamento di un servizio ritenuto, a ragione, fondamentale per gli italiani. La crescente insicurezza delle città produce effetti deleteri sulla tenuta sociale di molte comunità locali, espandendosi in tutto il Paese.

Un punto è perciò da ritenere ineludibile, in un’epoca storica in cui la sicurezza è un’istanza molto sentita dai cittadini: la sicurezza privata e quindi il ruolo delle guardie giurate non possono essere considerate più un tabù. Addirittura, come capita di leggere in alcuni articoli, un benefit per uso esclusivo di persone molto ricche.

L’errore è proprio concettuale. Perché il punto di partenza è un altro: i servizi di sicurezza, oggi integrati da ausili tecnologici di grande efficacia, a costi davvero alla portata della più gran parte delle famiglie, permette un controllo capillare delle zone abitate, soprattutto rispetto agli episodi di criminalità che creano maggiore inquietudine, come furti nelle abitazioni e rapine. Senza gravare sul bilancio pubblico e anzi con un effetto positivo: favorire l’occupazione.

Come avevo già messo in evidenza nei giorni dell’insediamento, il governo del cambiamento può imprimere un cambio di paradigma rispetto a questo tema. L’approccio ideologico, infatti, non è utile a nessuno: alla politica, che perde l’occasione di avere un supporto per garantire maggiore sicurezza, e alle imprese del settore, che non possono offrire i servizi per cui hanno personale adeguatamente preparato a rispondere a determinate esigenze.

Il punto di equilibrio resta lo stesso indicato nella scorsa legislatura: un quadro normativo che possa ampliare lo spettro delle sicurezza privata, lasciando alle forze di polizia temi di esclusiva competenza ed alto profilo, con la possibilità di concentrarsi su mansioni, più complesse e delicate. Sarebbe un cambiamento, nel suo piccolo, rivoluzionario.

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Sicurezza, il cambiamento passa anche per le guardie giurateultima modifica: 2018-10-12T11:30:15+02:00da sagittario290