Usa il bagno fra le proteste della custode. Lei lo chiude dentro a chiave e lo accusa di molestie

Cronaca

06/06/2018

LA DENUNCIA

Usa il bagno fra le proteste della custode. Lei lo chiude dentro a chiave e lo accusa di molestie

Spiacevole disavventura quella capitata a un anziano termolese, che domenica alle ore 20 si è visto costretto a usare il bagno de “Lo Scrigno” per una necessità impellente mentre la ragazza in servizio aveva già lavato a terra e si rifiutava di farlo entrare. Visto che l’uomo era entrato, la donna lo ha chiuso dentro per un quarto d’ora ed è tornata con un vigilante che lo ha accusato di averle “messo le mani addosso”. L’uomo, sconcertato e indignato, ha protestato dal direttore del centro. Qui il suo racconto.

Termoli. Una disavventura davvero spiacevole quella capitata a un anziano, da molti anni tornato a vivere a Termoli, che domenica sera è stato chiuso a chiave nei bagni di un centro commerciale cittadino, e successivamente accusato di molestie ai danni della custode da parte del vigilante. Il tutto per dispetto, una piccola vendetta da parte della ragazza la quale, davanti alle richieste dell’uomo di utilizzare i servizi igienici per una necessità impellente quando lei aveva già lavato a terra, ha messo in atto una azione sconcertante.

Il racconto è dello stesso Vittorio Maj, persona educatissima che dice di se stesso: «Sono stato operato a entrambi i piedi, non ci vedo quasi più e l’ultima cosa che mi sarebbe venuta in mente è mettere le mani addosso a quella ragazza, che non voleva farmi utilizzare i bagni dello Scrigno quando erano da pochissimi minuti passate le 8 di sera e il centro commerciale chiude alle 8 e 30».

Le rimostranze dell’uomo sono state sottoposte all’attenzione del direttore, che si è mostrato molto disponibile, ma che ha alzato le mani davanti alla richiesta di avere i nominativi della custode e del vigilante protagonisti della vicenda. Ha spiegato che si tratta di servizi dati in appalto a ditte esterne, i cui dipendenti non gli sono noti.

L’episodio si è consumato dunque domenica sera, quando l’anziano, in compagnia di un amico, è uscito dal centro commerciale per farsi riaccompagnare a casa. Una volta varcato l’uscio si è reso conto di dover andare con urgenza in bagno. Ha lasciato il suo accompagnatore all’esterno, pregandolo di custodirgli i suoi effetti personali e il telefonino, e di attenderlo qualche minuto. Quindi ha preso la scala mobile per scendere nei bagni del piano inferiore, dove c’era una giovane donna che aveva appena terminato di lavare a terra.

«Le ho detto che avevo bisogno del bagno e lei mi ha risposto che non si poteva, ma visto che io non potevo trattenermi le ho spiegato che avrebbe dovuto fare uno strappo alla regola e sono ugualmente entrato nei servizi igienici riservati agli uomini». Pochi minuti dopo tuttavia si è reso conto, con somma sorpresa e grande sconcerto, che era stato chiuso a chiave all’interno. «Ho aspettato un quarto d’ora circa, fino a quando lei è tornata in compagnia di un energumeno, un giovane uomo molto alto e robusto che mi ha aggredito verbalmente, sostenendo che io avevo messo le mani addosso alla sua amica».

Inutile descrivere l’amarezza e la rabbia dell’anziano, 86 anni, un “curriculum” immacolato, una vita di lavoro e sacrifici, che si è visto accusare di molestie per un dispetto dovuto al fatto che «ho insistito per andare in bagno e forse ho fatto le pedate sul pavimento, ma penso si possa comprendere un bisogno fisiologico di questo tipo, soprattutto per una persona della mia età».

Umiliato dalla ingiusta accusa, innervosito dalla prepotenza della custode e del vigilantes, l’uomo ha riferito l’episodio all’amico prima e poi, il giorno successivo, al direttore de “Lo Scrigno”. La vicenda è finita così, ma l’anziano ne ha voluto rendere partecipe la popolazione con un racconto garbato ma un giudizio severo su quanto accaduto. «Trattare i clienti in questo modo non è certamente una cosa concepibile».

Tanto più che, come lo stesso direttore ha spiegato, garantendo che per il futuro la regola sarà applicata con maggior rigore, i bagni chiudono alle 8 e 30, lo stesso orario di chiusura del centro commerciale, e non quando la ragazza di turno decide che sia il momento di lavare tutto. «Se avessi avuto il cellulare con me chiaramente avrei avvertito, ma lo avevo lasciato all’esterno dal mio accompagnatore, che mi stava aspettando fuori» aggiunge per spiegare i lunghi interminabili minuti nei quali è rimasto, di fatto, sequestrato all’interno della struttura.

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