Armi: risarcimento danni da provvedimento amministrativo sbagliato

Attualità

21/06/2018

Armi: risarcimento danni da provvedimento amministrativo sbagliato

La guardia giurata può subire danni patrimoniali se non ha la possibilità di lavorare a causa della revoca illegittima del decreto di nomina e della licenza di porto di pistola

Avv. Francesco Pandolfi – Che cosa provoca il danno risarcibile nel caso di provvedimento amministrativo sbagliato sull’autorizzazione al porto d’armi? Parliamo della situazione specifica della guardia particolare giurata autorizzata al porto di pistola che (sulla base di un procedimento penale poi in realtà favorevolmente definito) subisce la revoca dell’approvazione della nomina a guardia giurata e dell’autorizzazione stessa al porto di pistola.

Ebbene, il danno risarcibile c’è in tutti i casi nei quali per effetto di questo provvedimento l’interessato patisce un’ingiusta privazione economica, sotto forma di mancata retribuzione.

Mancando infatti l’attività lavorativa a causa della (illegittima) revoca prefettizia, egli non è in grado di produrre reddito per un certo periodo di tempo.

Come chiedere i danni

Per rivendicare questi danni bisogna agire in giudizio e dimostrare quanto si sostiene.
Senza addentrarci nei tecnicismi propri di questi processi amministrativi, ecco i passaggi di base per presentare nel giusto modo la domanda:
a) inserire nel ricorso una domanda cautelare, con lo scopo di fare presente ai giudici che c’è il “fumus” del danno: in pratica si tratta di una domanda per mettere in evidenza il pregiudizio grave ed irreparabile che si teme durante il tempo necessario per giungere alla decisione del ricorso;
b) allegare la documentazione a sostegno della domanda, anche riferita alla favorevole definizione del procedimento penale,

c) dimostrare che il provvedimento amministrativo incide sulla posizione professionale del ricorrente.

E’ bene conoscere le condizioni per arrivare alla richiesta dei danni:
d) il nesso causale tra provvedimento illegittimo ed evento dannoso,
e) la condotta dolosa o colposa imputabile all’amministrazione,
f) un danno risarcibile.

Come quantificare i danni

Abbiamo focalizzato l’attenzione sui danni patrimoniali sofferti dal destinatario dell’illegittimo provvedimento prefettizio.
In realtà, il discorso sul come si arriva alla liquidazione di questo tipo di danni non è proprio semplice.
Diciamo schematicamente che si devono avverare le tre condizioni sopra elencate.
Quindi:
1) per effetto del provvedimento il ricorrente non lavora,
2) il comportamento dell’amministrazione non è giustificabile,
3) l’interessato non percepisce la retribuzione.
Se si avverano queste tre condizioni, il ricorso viene accolto e il danno viene liquidato.

Fatto questo, l’operazione per quantificare il danno si effettua considerando la mancanza effettiva della retribuzione in un determinato arco di tempo, ad esempio nel periodo di tempo che intercorre dalla data di sospensione dal lavoro alla data in cui il giudice ha accordato la sospensiva.

Come avere assistenza legale

Il “diritto delle armi” è tecnico e i risultati delle cause (amministrative e penali) non sono affatto scontati: per questo motivo è bene far capo a tutti gli avvocati che abbiano dimistichezza, dal punto di vista giuridico, con il mondo armiero.

Per avere assistenza legale in questo ramo del diritto, il consiglio è di farsi avanti subito e chiedere al legale una prima consulenza già nel momento in cui l’amministrazione comunica l’avvio del procedimento.

https://www.studiocataldi.it/articoli/30873-armi-risarcimento-danni-da-provvedimento-amministrativo-sbagliato.asp

Armi: risarcimento danni da provvedimento amministrativo sbagliatoultima modifica: 2018-06-22T11:45:05+02:00da sagittario290