Guardie giurate, sciopero della vigilanza privata all’aeroporto

CCNL VIGILANZA PRIVATA

08 maggio 2018 – 17:20

Guardie giurate, sciopero della vigilanza privata all’aeroporto

di Redazione

Per i lavoratori della vigilanza privata in tutt’Italia il giorno della protesta è stato venerdì scorso, ma per le guardie giurate dei servizi aeroportuali (il personale addetto al servizio ai varchi di accesso passeggeri) lo sciopero si è svolto martedì 8 maggio, per quattro ore.

Con un Contratto nazionale scaduto da oltre due anni e con proposte al ribasso in arrivo dai datori di lavoro, FILCAMS-CGIL, FISASCAT-CISL e UILTUCS-UIL hanno proclamato la mobilitazione che, nello scalo di Orio al Serio, ha previsto anche un presidio (foto in allegato).

“Con lo sciopero generale di venerdì e con quello di oggi negli aeroporti i lavoratori hanno espresso tutta la loro contrarietà nei confronti delle posizioni delle associazioni datoriali che ridurrebbero drasticamente diritti e garanzie attualmente previste dal Contratto nazionale scaduto il 31 dicembre 2015” ha detto poco fa Mauro Rossi della FILCAMS-CGIL di Bergamo. “Qui il rischio è di far retrocedere di decenni le condizioni materiali dei lavoratori”.

Le imprese, si legge in una nota nazionale, chiedono “l’estensione a 45 ore dell’orario normale di lavoro per le guardie impiegate nei servizi di vigilanza fissa, l’abbattimento della durata oraria settimanale minima del part-time, la riduzione del periodo di comporto utile ai fini della conservazione del posto di lavoro, la compressione delle modalità di fruizione dei permessi della legge 104/92 e il superamento della copertura economica dei primi tre giorni di assenza per malattia”.

L’adesione allo sciopero da parte dei controllori del traffico aereo in sala operativa è stata del 100%.

“L’alta adesione allo sciopero dimostra il disagio del personale. Ora Enav si dedichi alle proprie risorse umane per rinnovare il contratto e parlare del piano industriale”, così dichiara Salvatore Pellecchia, Segretario generale aggiunto della Fit-Cisl.

“Esprimiamo delusione – prosegue Pellecchia – per il comportamento snobbante di Enav. Infatti, a fronte della proclamazione di uno sciopero dichiarato (nel rispetto della legge) per il rinnovo del contratto scaduto da diciassette mesi l’azienda, che continua a fare utili, non ha neppure convocato le parti per tentare di sospendere lo sciopero avviando un percorso negoziale finalizzato a superare la fase conflittuale in atto. Questo dovrebbe far riflettere la Commissione di garanzia, che nei confronti dei lavoratori ha sempre un atteggiamento severo, come si evince dalla recente delibera 18/138 sul trasporto pubblico locale”.

Conclude il Segretario generale aggiunto: “Rispetto poi alle previsioni, che non condividiamo, di chiusura di unità produttive con conseguenti disagi per le lavoratrici e i lavoratori interessati e per le loro famiglie, viene da chiedersi se la problematica si sarebbe verificata comunque in assenza di privatizzazione, atteso che l’azienda ha elevate performance produttive. Questi effetti cominciano a essere un prezzo troppo alto sia per le lavoratrici e i lavoratori interessati sia per il Paese”.

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