Trieste, picchia il vigilante e gli aizza il cane contro

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Cronaca

11 aprile 2018

Trieste, picchia il vigilante e gli aizza il cane contro

A dare in escandescenze un 28enne inseguito dalla guardia giurata dopo un furto da Mediaworld. Ora è in cella al Coroneo

di Gianpaolo Sarti

TRIESTE Tenta di rubare un carica batterie per il cellulare, ma lo “pizzicano” e lui reagisce aggredendo il vigilante e prendendolo a calci e pugni e aizzandogli contro il suo cane lupo. È accaduto venerdì scorso da “Mediaworld”, al centro commerciale “Le Torri d’Europa”. Il responsabile del furto si chiama David Sdraule, 28 anni, ora agli arresti domiciliari. La misura cautelare disposta dal pm Matteo Tripani è stata confermata dal gip Luigi Dainotti.

L’indagato è stato notato dall’addetto alla sicurezza mentre sottraeva dalla confezione un carica batteria “Nintendo”, infilandolo nella tasca della giacca e cercando di non farsi vedere. L’operatore, che ha seguito i movimenti sospetti del ventottenne, lo ha fermato all’uscita, invitandolo a restituire la merce o a pagarla. Per tutta risposta, però, il malvivente ha reagito con uno spintone, urlando e dandosi alla fuga.

L’addetto non si è perso d’animo e ha inseguito il ladro anche all’esterno del centro commerciale, rincorrendolo in strada. A quel punto Sdraule si è voltato sferrando calci e pugni e aizzando contro il vigilante il cane lupo che teneva al guinzaglio. La vittima, colpita anche alla nuca con una grossa pietra, ha dovuto difendersi, oltre che dall’aggressore, pure dai morsi al braccio dell’animale. Tutto sotto gli occhi dei passanti. L’addetto alla sicurezza di “Mediaworld” ha cercato di telefonare alle forze dell’ordine, ma il ladro è riuscito a strappargli di mano pure lo smatphone. «Non sai chi sono io – le sue parole – chissà cosa ti succederà». Un tentativo di intimorire ulteriormente il vigilante.

Pochi minuti dopo è giunta però sul posto una pattuglia della polizia, allertata da una persona che ha assistito alla scena. Sdraule non aveva ormai più scampo ed è stato arrestato rapidamente. Gli agenti, oltre a bloccare il ventottenne, hanno contattato il personale della cooperativa “Maya” per affidare il cane in mani sicure. L’aggressore se l’è presa pure con gli agenti, minacciandoli: «Se me lo porti via ti do un pugno e ti rompo gli occhiali».

Durante l’interrogatorio del gip, nell’udienza di convalida dell’arresto l’indagato, difeso dall’avvocato Paolo Codiglia, si è avvalso della facoltà di non rispondere.

Gli indizi a carico di Sdraule sono molteplici: il tentato furto, l’aggressione all’addetto alla sicurezza utilizzando il cane e le minacce nei confronti degli agenti. Abbastanza, per il gip Dainotti, per confermare gli arresti domiciliari. Anche perché non si esclude che il ventottenne possa ripetere un comportamento del genere. L’episodio, stando a quanto emerge, non sarebbe affatto isolato, bensì espressione di un “modus vivendi” del giovane. Di qui la decisione della misure cautelare.

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