Trieste, guardie giurate in sciopero: siti sensibili a rischio

ilpiccolo

Cronaca

28 aprile 2018

Trieste, guardie giurate in sciopero: siti sensibili a rischio

Stop di 24 ore all’attività di sorveglianza in ospedali, banche e sedi istituzionali. Denunciati turni massacranti a fronte di scarsissime tutele e bassi compensi

di Laura Tonero

TRIESTE Sorvegliano ospedali, banche, il Tribunale, sedi istituzionali e negozi. Sono le 450 guardie giurate attive in città, tra cui alcune decine di donne. Moderni “angeli custodi” con pistola nella fondina che, tra qualche giorno, incroceranno le braccia con il rischio di mandare in tilt la vigilanza di decine di realtà pubbliche e private. Il prossimo 4 maggio, infatti, è stato indetto lo sciopero generale della categoria, che punta al rinnovo del contratto scaduto nel 2015.

L’agitazione interesserà tutte le 25 pattuglie messe in campo ogni notte dagli istituti di sorveglianza. Alla guida uomini soli che, in collegamento con la centrale operativa della società per la quale lavorano, effettuando le consuete “ronde” di vigilanza. «Lo sciopero generale della categoria – spiegano in una nota unitaria Filcams Cgil, Fisascat Cisl e Uiltucs – è l’unico ed estremo atto di contrasto alle posizioni delle associazioni datoriali volte a ridurre drasticamente diritti e garanzie attualmente previsti dal contratto nazionale di lavoro». Tra le proposte più contestate l’estensione da 40 a 45 ore dei turni settimanali e la volontà di ricorrere al lavoro a chiamata senza garantire la continuità occupazionale in un settore in cui si opera esclusivamente in regime di appalto pubblico o privato. Lo sciopero contesta anche la volontà di eliminare la copertura economica per i primi tre giorni di assenza per malattia pur in assenza di aumenti salariali. «Proposte – aggiungono i sindacati – che spoglierebbero lavoratrici e lavoratori di tutele, garanzie e diritti conquistati a prezzo di sacrifici, lotte e mobilitazioni».

Delle guardie giurate si parla poco. Eppure si tratta di figure che capita un po’ a tutti di incrociare mentre svolgono la loro professione. Una delle uniche, tra l’altro, che non richiede l’acquisizione di qualifiche prima dell’assunzione. L’abilitazione, infatti, si ottiene dopo. Per diventare guardia giurata bisogna prima di tutto individuare un istituto di vigilanza privata in cerca di personale. Solo dopo aver avuto la certezza dell’assunzione, tramite l’azienda stessa, inizia l’iter abilitativo. Le pratiche burocratiche vengono svolte dalla Prefettura che, prima di dare il via al giuramento, accerterà anche la buona condotta morale e la mancanza di condanne nella fedina penale dell’aspirante “vigilantes”.

Le future guardie giurate devono consegnare un attestato rilasciato dal medico di base e, attraverso l’istituito di vigilanza, frequentare un breve corso centrato su leggi, regole e comportamenti da seguire nelle varie situazioni. Serve poi ottenere l’attestato al possesso e maneggio di armi, che viene rilasciato a seguito di un corso al poligono di tiro. Il percorso pratico di tiro va integrato con la domanda alla Prefettura con specifica richiesta per il rilascio del porto di pistola.

Passaggi obbligatori per i componenti di questo piccolo “esercito” armato, che opera silenziosamente sul nostro territorio, con ritmi di lavoro che possono mette a rischio l’attenzione e la lucidità di un operatore che guadagna in media, a seconda dei livelli, dai 1.200 ai 1.600 euro. La pistola che portano nella fondina – spesso una semiautomatica, marca Beretta o Tanfoglio, calibro 9 per 21 – deve servire solo alla difesa personale e la devono acquistare a proprie spese. Indicativamente spendono tra i 600 e gli 800 euro. Ma c’è pure chi, magari prevedendo di non fare questo lavoro per tutta la vita, opta per un’arma usata spendendo cifre tre volte inferiori e chi, al contrario, invece anche mille euro.

A fine turno, le guardie giurate la pistola la portano a casa. Hanno l’obbligo di sottoporsi a tre esercitazioni all’anno al poligono di tiro, l’ultima con l’obbligo di raggiungere uno specifico punteggio. Ogni due anni si sottopongono ad un controllo negli ambulatori dell’AsuiTs di via Farneto. Verifiche che, tuttavia, non riescono sempre ad evitare usi impropri dell’arma di servizio. Anche a Trieste la categoria è stata protagonista di gravi fatti di cronaca, come quelli costati la vita a Victoria Fourmanova e Marianna Buchhammer, uccise nel 2006 e nel 2009 dai compagni, Maurizio Stanovich e Cristian Bovi, entrambi appunto guardie giurate. E visti i turni stressanti, che talvolta superano anche le 12 ore, in molti chiudono più tutele. «Ci vengono affidati servizi sempre più complessi, – evidenzia Christian Currò, referente regionale dell’associazione Guardie particolari giurate -. Serve una qualifica giuridica adeguata a questo tipo di servizi, che ci equipari alla polizia giudiziaria».

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Trieste, guardie giurate in sciopero: siti sensibili a rischioultima modifica: 2018-04-29T11:45:08+02:00da sagittario290