A Monfalcone arrivano le “ronde” delle guardie giurate

ilpiccolo

Cronaca

30 novembre 2017

A Monfalcone arrivano le “ronde” delle guardie giurate

A bilancio 45mila euro per il controllo notturno nelle zone del centro ritenute sensibili. Sinistra polemica, imbarazzi a destra

di Laura Blasich

MONFALCONE Guardie giurate vigileranno sul centro durante la notte. L’azione rientra nel “pacchetto” anti degrado. Non tutta la maggioranza, però, pare fosse a conoscenza dell’ultima misura del progetto, emersa in sede di esame delle variazioni di bilancio, quella appunto relativa all’impiego di vigilantes di società private per «dare una svolta» ai problemi di vivibilità sempre presenti, secondo il sindaco Anna Cisint, soprattutto nell’area compresa tra via Fratelli Rosselli e corso del Popolo.

L’azione, emersa appunto in questi giorni nel corso dell’illustrazione dell’ultima variazione al bilancio alla Commissione consiliare Programmazione economica prima del passaggio di stasera in Consiglio comunale, sembra avere suscitato quindi qualche perplessità tra le stesse file del centrodestra. Aperta invece la contrarietà de La Sinistra, secondo cui i 45mila euro messi a bilancio tra quest’ultimo scorcio del 2017 e il 2019 per pagare il servizio sarebbero potuti essere destinati al sociale. «Intanto, il Progetto anti degrado ha più componenti per ridurre problemi esistenti da tempo – afferma Cisint –. Andiamo dalla recinzione, amovibile, della zona retrostante il duomo al potenziamento delle telecamere fino alle misure per sostenere le attività commerciali». È in questo contesto, quindi, che si inserisce il ricorso a «personale formato nel settore della sicurezza e non a volontari per un migliore controllo di certe aree della città, ancora in via di identificazione, nel corso delle ore notturne, in cui il Comune non può impiegare gli agenti della polizia locale».

Quattro vigili urbani saranno però dedicati in modo specifico a un’attività anti degrado nel normale orario giornaliero. Si tratterà, come spiega il sindaco, di due squadre composte da due agenti ciascuna che si alterneranno nel corso della giornata, coordinate dal commissario aggiunto Manuela Solidoro. Al nuovo comandante della polizia municipale, Rudi Bagatto (si legga sotto, ndr), sarà chiesto inoltre «un preciso impegno su questo fronte». La scorsa settimana il sindaco ha incontrato intanto il vicequestore Simonelli e il capitano dei Carabinieri Panighello per verificare la disponibilità a un servizio appiedato in centro da parte delle forze dell’ordine.

«Non vogliamo creare uno stato di polizia, ma rendere vivibile la città», aggiunge il sindaco citando i fondi stanziati a sostegno delle imprese commerciali e di quelli, ottenuti dalla Camera di commercio, per la ristrutturazione delle attività. «Rispetto poi ai contenuti della variazione, si tratta di risorse in più per la città e non in meno per la Polizia municipale – osserva Cisint –. La variazione in diminuzione di quasi 70mila euro riguarda le spese in conto capitale, cioé gli investimenti, ed è legata, come spiegato peraltro inCcommissione, alla decisione di spostare delle risorse dalla rete di videosorveglianza al potenziamento di quella dell’illuminazione pubblica».

La Sinistra, però, parte all’attacco. «La sindaca proprio non ci riesce a stare senza le ronde: in fondo è sempre stato un cavallo di battaglia della Lega – afferma la consigliera Cristiana Morsolin – e lei non può essere da meno. Non potendo armare i vigili ha deciso di usare i soldi dei cittadini per pagare una vigilanza armata che controlli il territorio. Si tratta di 45mila euro nei prossimi tre anni, come ci è stato comunicato in Commissione, per un progetto ancora tutto da fare, ma che prevede sicuramente dei vigilantes armati».

È comunque tutto il “pacchetto” sicurezza a non andare giù alla civica. «Il tutto mentre aumentano le file fuori l’Emporio della solidarietà – afferma Morsolin – e i cittadini attendono da mesi l’erogazione della misura di sostegno al reddito». Secondo La Sinistra è «del tutto assurdo che si usino i soldi dei cittadini per creare un clima di tensione e paura invece di potenziare le reti sociali, la cultura, le scuole e le possibilità di aggregazione».

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