Roma, scoppia il caso Italpol: «Ora sospendiamo la vigilanza in metro»

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Cronaca

21 settembre 2017 | 07:46

L’allarme

Milano, 21 settembre 2017 – 07:46

Roma, scoppia il caso Italpol: «Ora sospendiamo la vigilanza in metro»

Debiti Atac non saldati per 13 milioni di euro. L’ingiunzione di pagamento è già stata notificata. «L’azienda paghi o decisioni drastiche», spiega l’ad dell’istituto di vigilanza che apre e chiude le stazioni. Sabato in agitazione i lavoratori dell’Ugl

Oltre 13 milioni di euro di debiti. Più di 400 lavoratori dell’Italpol, impegnati nella vigilanza armata e nei servizi di portierato nei «siti aperti al pubblico del trasporto metropolitano e di superficie del comune di Roma», che rischiano di non vedersi pagato per intero lo stipendio. E poi lo spettro della mobilità. Ma anche l’ipotesi della sospensione del servizio di sorveglianza delle stazioni prevista dall’appalto con l’Atac. Un’eventualità concreta che si realizzerà in parte già sabato prossimo con lo sciopero dei lavoratori dell’istituto di vigilanza, in questo caso aderenti all’Ugl, che «oltre a garantire la sicurezza dei passeggeri – spiega l’ad di Italpol Giulio Gravina -, provvedono all’apertura e alla chiusura delle stazioni».

L’istituto ha diffidato per iscritto lo scorso 11 settembre l’azienda di trasporto «ad adempiere l’obbligazione di pagamento di tutti i corrispettivi dovuti», segnalando non solo «i gravi problemi ai quali andrebbe incontro la cittadinanza» nel caso di una sospensione dei servizi, ma anche «il grave problema occupazionale» per le aziende facenti parte dell’Ati e quelle in subappalto. L’ingiunzione di pagamento è già partita dopo la scadenza dell’ultimatum dell’Italpol. «Entro il 10 ottobre – dice ancora Gravina – dobbiamo pagare gli stipendi, se nulla si muoverà dovremo ricorrere a decisioni drastiche. Poche informazioni sul concordato Atac, il Comune non esiste. Sappiamo che il decreto ingiuntivo sarà inutile, ma questi ritardi possono mettere in ginocchio aziende che danno lavoro a oltre 7mila famiglie in tutta Roma».

Fra le società in difficoltà c’è la Mib Security che assicura i controlli antisabotaggio con unità cinofile e che entro «fine mese – annuncia il titolare Amedeo Pantanella – sospenderà la vigilanza speciale di 12 ore al giorno, proprio per i mancati pagamenti: come prevede il contratto, l’Italpol potrà pagarci solo se a sua volta sarà pagata da Atac, committente del servizio». I cani antisabotaggio operano a Spagna, Termini e Colosseo. L’Atac replica che quegli animali «non svolgono compiti antiterrorismo, sono solo uno degli strumenti impiegati ogni giorno dalla security aziendale. L’eventuale interruzione di questa attività – è stato aggiunto – sarà comunque compensata da diverse e ulteriori azioni finalizzate sempre a garantire l’attuale standard di servizio». «Siamo molto preoccupati per la triste situazione debitoria di Atac, ma anche per la sicurezza della cittadinanza”, sottolinea tuttavia Vincenzo Del Vicario, segretario nazionale Savip, il sindacato delle guardie giurate.

Il caso metropolitana arriva nel momento in cui Regione, Comune e Prefettura cercano di dare la svolta al sistema sicurezza nella Capitale, all’indomani delle violenze sessuali e dell’aumento (+6%) dei reati specifici dall’inizio dell’anno(con +70% di arresti in città e +56% in provincia), che hanno catapultato Roma ancora una volta al centro dell’attenzione. Al Comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza pubblica, presieduto ieri dal prefetto Paola Basilone, sono state annunciate le misure del neonato «Modello Roma»: mappatura delle telecamere pubbliche e private per creare una rete di video sicurezza in tempo reale insieme con un aumento degli impianti, spot luminosi in tutti i parchi pubblici e aumento di quelli presenti in città, accordo Comune-Regione per un’implementazione della vigilanza delle aree verdi in città gestiti da enti regionali. E ancora, in accordo con il questore Guido Marino e il comandante provinciale dei carabinieri Antonio De Vita, aumento delle pattuglie a cavallo e per la Questura del Reparto prevenzione crimine, apertura da parte del Comune di sei sportelli antiviolenza (tre sono già in funzione), insieme con iniziative di sensibilizzazione nelle scuole sul tema della violenza di genere e una campagna informativa a favore dell’utilizzo del 1522, il Telefono rosa antiviolenza del Dipartimento per le Pari opportunità della Presidenza del Consiglio.

Valeria Costantini e Rinaldo Frignani

http://roma.corriere.it/notizie/cronaca/17_settembre_20/metro-scoppia-caso-italpolsospendiamo-vigilanza-edde4188-9e3c-11e7-a6ea-abd1a52d72e1.shtml

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