Cronaca
5/09/2017
Calci e sputi alla guardia per due lattine, identificato il branco della rapina al Penny
Hanno un nome e un volto i componenti del “branco” che lo scorso aprile colpirono a calci e pugni un vigilante del Penny Market e la cassiera, per un misero bottino, due lattine di una bevanda energizzante. Sono quattro minorenni e tre maggiorenni, cresciuti ad Alessandria
ALESSANDRIA – Hanno un nome e un volto i componenti del “branco” che lo scorso aprile colpirono a calci, pugli e sputi un vigilante del Penny Market e la cassiera, per un misero bottino, due lattine di una bevanda energizzante. Ci hanno lavorato per mesi gli agenti della squadra mobile di Marco Poggio, perchè “una violenza di tale gravità meritava una risposta”.
La procura dei minori di Torino e la procura della Repubblica di Alessandria hanno emesso le misure di custodia cautelare nei confronti dei sette, tutti giovani tra i 17 e i 20 anni, cresciuti ad Alessandria anche se alcuni di essi sono originari dell’Albania e del Marocco. I nomi non sono stati resi noti, ma il profilo che ne hanno tracciato le forze dell’ordine è preciso: un branco, appunto, che ha agito con violenza gratuita e spropositata, che ha alle loro spalle già una serie di denunce per reati che vanno dal furto alla rapina, dalle lesioni all’uso di sostanze stupefacenti.
L’ultimo episodio, che ha portato agli arresti (due si trovano già in carcere; per tre minori sono stati disposti i domiciliari presso una comunità, per altri due maggiorenni i domiciliari presso la propria abitazione) è la rapina avvenuta lo scorso 12 aprile, al Penny Market di viale Milite Ignoto.
Una guardia addetta alla vigilanza aveva notato uno di loro nascondere sotto la giacca due lattine di Red Bull. Gli ha chiesto di restituire la merce rubata ma i sette si sono dati alla fuga, scavalcando le casse, davanti agli occhi increduli e spaventati degli altri clienti. Il vigilante li ha raggiunti nel parcheggio ma lì è stato circondato dai sette, che hanno iniziato a colpirlo con calci e pugni, sputandogli addosso e colpendolo alla nuca con una lattina piena. Stesso trattamento hanno riservato alla cassiera arrivata in suo soccorso. Una violenza inaudita e inspiegabile, se non con le logiche del branco.
Gli agenti, attraverso le testimonianze, sono riusciti a dare un volto ed un nome ai sette, anche grazie ai profili del social network Facebook. E il cerchio si è stretto. La banca dati delle forze dell’ordine ha rilevato poi il profilo dei sette: tutti avevano precedenti, alcuni fino a quindici reati contestati.
Ora dovranno rispondere di rapina aggravata e lesioni. Per uno della banda, N. D. 20 anni, si aggiunge anche il reato di danneggiamento e lesioni per una rissa all’uscita di una discoteca (rigò l’auto di altro giovane, poi gli ruppe il parabrezza). Un altro, sempre del gruppo dei maggiorenni, M.A. 18 anni, dovrà rispondere anche della rapina di un cellulare.
Redazione