«Ospedale, intervengano polizia e carabinieri»

Cronaca

23 agosto 2017

IL CASO

«Ospedale, intervengano polizia e carabinieri»

C’è un problema sicurezza in ospedale, ma ad occuparsene devono essere carabinieri e polizia. È la sintesi della posizione assunta dal direttore generale dell’Asst di Lodi Giuseppe Rossi, all’indomani dell’aggressione avvenuta all’ospedale Maggiore di Lodi ai danni di una guardia giurata.

«Noi ci occupiamo della salute – annota il manager -; la sicurezza in ospedale è un problema, così come lo è negli altri luoghi pubblici, ma se ne devono occupare le forze dell’ordine». Venerdì sera, intorno alle 22, la guardia giurata del Rossetti group Dante Marzialetti, 49 anni, di Crema, è stata aggredita da una persona senza fissa dimora, che la guardia stessa non aveva mai visto all’interno dell’ospedale, ma che era già nota alle forze dell’ordine. Quando la polizia è arrivata al maggiore, venerdì, l’uomo (A. C. R. le iniziali, di 32 anni) si era già dileguato, ma gli agenti della questura di Lodi si sono messi subito sulle sue tracce. Il 32enne è stato identificato e denunciato per lesioni.

A suo carico c’era già una denuncia per oltraggio a pubblico ufficiale e per lesioni, che risale all’inizio di agosto. Il 32enne, di origini romene, infatti, era stato accusato di aver colpito con un pugno un 15enne togolese,nel parco Martiri della Libertà di San Fereolo e un 22enne peruviano che aveva cercato di difendere il minore.

L’aggressore era stato fermato in viale Pavia, in sella a una bicicletta da donna rossa. Non aveva saputo giustificare il possesso della bici, così aveva proferito insulti e minacce contro gli agenti. Gli uomini della questura l’avevano denunciato e il giudice aveva disposto per lui la misura cautelare dell’obbligo di firma in questura. In queste ore, il 32 enne è stato nuovamente denunciato per lesioni.

La questura ha trasmesso gli atti alla procura e il tribunale deciderà se inasprire la pena per il 32enne. L’ospedale, fa sapere la questura, è un sorvegliato speciale.

Gli agenti entrano anche in borghese, se necessario, mentre con i carabinieri vengono garantiti passaggi esterni molto frequenti davanti al Maggiore. Fino al 2010, era presente, in ospedale, un posto di polizia. La postazione era stata chiusa per consentire i lavori di ampliamento del pronto soccorso. Le previsioni parlavano di una riapertura nel 2011, ma questa non c’è mai stata. Venerdì, poco dopo le 22, Marzialetti aveva appena iniziato il suo turno di lavoro quando l’hanno chiamato per intervenire al piano del centro prelievi.

Un uomo si stava lavando in bagno e aveva allagato tutto.

«Mi sono avvicinato con gentilezza – ha raccontato domenica la guardia dal suo letto di cardiologia -. L’uomo era sdraiato sulle sedie della sala d’attesa. Al mio invito a lasciare l’ospedale, l’uomo ha incominciato a insultarmi e a dirmi che ero un pezzo di m… Poi ha cercato di darmi una testata e io mi sono scansato». L’aggressione è continuata per un po’, mentre la guardia scappava si è sentita male, l’aggressore ha rotto con un pugno la portineria e poi si è dileguato. Quando la polizia è arrivata con 3 mezzi e 6 uomini, il 32enne non c’era più, ma la questura si è messa subito sulle sue tracce. Marzialetti, invece, è stato soccorso da un infermiere e un medico del pronto soccorso, poi dopo gli accertamenti, ricoverato in cardiologia con una tachicardia.

«L’esito dell’holter non è stato positivo – ha raccontato ieri la guardia -, dovrò essere operato. Speriamo. La famiglia, i colleghi e l’istituto mi sono stati vicini».

Il direttore Rossi non ha dubbi: «Sono le forze dell’ordine – ribadisce – a garantire la sicurezza, Noi dobbiamo curare i malati, non abbiamo le forze per agire su questo fronte. Si tratta di un problema di sicurezza, che è presente in tutta Italia. C’è alla stazione, c’è al supermercato e c’è in ospedale. Sono anche io infuriato. Abbiamo un contratto con la guardia giurata, ma è un servizio leggero».

Ogni notte, una guardia sorveglia i setti piani dell’ospedale. «Non è pensabile potenziare il servizio – dice Rossi -, non servirebbe. Le guardie giurate non sono pubblici ufficiali, non possono arrestare le persone. Siamo preoccupati, siamo tutti esposti, così come lo siamo quando andiamo in stazione a prendere il treno. Anche il potenziamento della videosorveglianza non è una soluzione, sono un deterrente, ma se uno perde il senno cosa possono fare le telecamere? I cancelli alle 22 si chiudono, ma l’ingresso principale si apre suonando il campanello e quello del Pronto soccorso deve essere per forza aperto. Non possiamo barricarci in ospedale».

Cristina Vercellone

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