Assalto con trattore e fuoco alla centrale della Snam

MattinoPadova

Cronaca

19 agosto 2017

Assalto con trattore e fuoco alla centrale della Snam

Agricoltore espropriato non si rassegna e ha attaccato due volte la sede di Solesino provocando ingenti danni. Ora l’edificio è presidiato dalla vigilanza

di Nicola Cesaro

SOLESINO. Ormai da più di qualche giorno un equipaggio della Civis presidia 24 ore su 24 la centrale di comando Snam di Solesino. Un vigilante staziona stabilmente davanti alla sede della società che trasporta e commercia gas. Il motivo? Poco più di tre settimane fa un anziano del posto ha quasi fatto saltare in aria la centrale, causando danni per decine di migliaia di euro e promettendo di ritornare a farne altri.

Un colpo di caldo? Tutt’altro: è sato il compimento di una vera e propria “promessa” fatta un anno e mezzo fa. Nel dicembre 2015 l’anziano, Tarcisio Bertazzo di 90 anni, era stato arrestato dopo aver minacciato tecnici della Snam e carabinieri con un forcone, al grido di «faccio saltare in aria l’impianto!».

Bertazzo vive in via Arzere, nella frazione di Arteselle, a pochi metri dalla centrale della Snam Rete Gas. Il residente è letteralmente in guerra da un ventennio con la società che smercia gas naturale. Alla base di questa belligeranza ci sarebbe un esproprio mai digerito da parte del solesinese, che per realizzare la base ad Arteselle aveva a suo tempo dovuto cedere alla Snam proprio i terreni attigui a casa. Negli anni l’anziano ha sempre messo i bastoni tra le ruote alla società e ai suoi dipendenti, tra minacce più o meno velate ed episodi di violenza piuttosto accesi. Gli ultimi risalgono al mese scorso. Il 19 luglio il novantenne è salito sul suo trattore, “armato” con una sorta di ariete, un’asta di ferro lunga due metri. Con il mezzo agricolo Bertazzo ha sfondato il cancello della centrale Snam e ha poi divelto la porta dell’edificio che ospita comandi e contatori. Quest’ultima, cadendo contro uno dei quadri della centrale, ha rischiato di causare non pochi danni e persino di folgorare l’impetuoso residente. Nell’occasione l’agricoltore ha danneggiato con “l’ariete” la copertura dell’edificio e ha messo in fuga anche i lavoratori, rincorrendoli con il trattore. Stesso trattamento ha riservato alle autorità, che hanno cercato di risolvere la questione con il buonsenso.

Quattro giorno dopo è andata ancora peggio. Dopo aver sfondato il cancello, l’uomo ha versato all’interno della centrale una tanica di gasolio e un’altra di benzina: ha quindi acceso il fuoco, creando danni ingentissimi all’intera struttura: si parla di oltre centomila euro. Finestre e pareti annerite sono ancora ben visibili. Sul posto sono dovuti intervenire i vigili del fuoco di Este, che hanno scongiurato il peggio: le fiamme hanno infatti lambito le vicine condotte del metano, che avrebbero potuto esplodere con una deflagrazione capace di raggiungere anche altre abitazioni della via. Nell’accendere il fuoco, peraltro, Bertazzo è rimasto vittima di un ritorno di fiamma che lo ha costretto al ricovero in ospedale per curare delle leggere ustioni.

In entrambe le occasioni sono intervenuti gli agenti della polizia locale e i carabinieri, che nella seconda situazione hanno ovviamente provveduto a denunciare l’anziano. Nel dicembre 2015 le conseguenze per il novantenne erano state ancora più pesanti: in quell’occasione aveva piazzato il suo trattore in mezzo alla strada per non far passare gli operai della Snam, minacciando poi gli stessi e i carabinieri con una forca e promettendo un attacco al fuoco alla centrale. Dopo l’arresto e un giorno dietro le sbarre, Bertazzo era stato condannato a 4 mesi e 20 giorni di reclusione, oltre a una sanzione di 1.500 euro. Ovviamente la gestione di questa situazione si è sempre rivelata molto difficile: l’anziano vive solo, non demorde in questa sua battaglia contro la società del gas, promette e compie atti di forte violenza e soprattutto difficilmente può essere posto a misure cautelari sia per l’età che per le condizioni di salute. Per questo la Snam ha deciso di tutelarsi, rivolgendosi alla vigilanza privata. Prevedendo le dimissioni dall’ospedale del novantenne, la società ha dato mandato alla Civis di sorvegliare notte e giorno la centrale di via Arzere, dove ormai stabilmente stazionano un vigilante e una macchina della società di sicurezza. Basteranno a difendersi dalle ire del vicino?

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