Camorra, assalti ai portavalori e droga: maxi sequestro della Finanza a Scafati

SalernoToday

Cronaca

14 luglio 2017 17:47

Camorra, assalti ai portavalori e droga: maxi sequestro della Finanza a Scafati

L’operazione è stata svolta al termine di accertamenti patrimoniali nei confronti di Giovanni Padovano e della sua famiglia, come previsto dalla normativa di prevenzione antimafia

Il Nucleo di Polizia Tributaria della Guardia di Finanza di Trento ha dato esecuzione ad un provvedimento di confisca, previo sequestro, emesso dal Tribunale di Salerno –Sezione Misure di Prevenzione – su richiesta della “Sezione Reati contro l’Economia” della locale Procura della Repubblica. L’operazione è stata svolta al termine di accertamenti patrimoniali nei confronti di un uomo, Giovanni Padovano, residente a Scafati, e della sua famiglia, come previsto dalla normativa di prevenzione antimafia, in relazione ai reati di associazione per delinquere finalizzata a furti pluriaggravati.

Il sequestro, che prevede la contestuale confisca ed immissione in possesso dell’Agenzia Nazionale per l’amministrazione e la destinazione dei beni sequestrati e confiscati alla criminalità organizzata, ha riguardato due unità immobiliari, situate nel comune di Scafati, e quattro autoveicoli, per un valore di oltre 400 mila euro. Padovano ha alle spalle numerosi precedenti per furti, rapine, ricettazione e traffico internazionale di stupefacenti ed ha svolto il ruolo di capo di un’organizzazione criminale specializzata negli assalti ai furgoni portavalori, commessi anche in Trentino Alto-Adige, sgominata grazie alle indagini condotte nel 2013 dai carabinieri. .

Gli agenti del Nucleo di Polizia Tributaria Trento – Gico hanno svolto accertamenti patrimoniali nei confronti dei componenti della banda accertando la sproporzione del patrimonio accumulato dai principali indagati, rispetto ai redditi dichiarati, sostanzialmente nulli. Conseguentemente, tra il 2013 ed il 2015, il Reparto trentino ha inoltrato più proposte di applicazione di misure di prevenzione patrimoniali alle diverse Procure della Repubblica campane, dove i vari componenti della banda risultavano avere la dimora, tra cui quella di Salerno, ottenendo già provvedimenti di sequestro su beni del valore di circa 930 mila euro.

Tra questi si annovera quello eseguito, sempre su delega della Procura della Repubblica di Salerno, all’esito degli accertamenti del Gico di Trento, nel gennaio 2015, dal Nucleo di Polizia Tributaria di Salerno, nei confronti di un altro componente della banda, G.C., classe ’72, e del suo nucleo familiare, su due fabbricati (un’abitazione ed un capannone), sempre situati a Scafati, due automobili ed un motociclo del valore complessivo di 508 mila euro. L’attuale provvedimento emesso dal Tribunale di Salerno ha colpito il capo del suddetto sodalizio criminale – tra l’altro, risultato collegato, in passato, ai noti clan camorristici D’Alessandro di Castellammare di Stabia, Fabbrocino, dei Comuni Vesuviani, La Torre, di Mondragone, Pagnozzi, della Valle Caudina, Visciano-Loreto, di Scafati e Sorprendente-Sorrentino di Napoli – e di tre suoi parenti conviventi, tutti di nazionalità italiana e residenti a Napoli, Scafati e Sarno.

Il Tribunale di Salerno, condividendo le conclusioni della Sezione Reati contro l’Economia della Procura della Repubblica presso il Tribunale di Salerno e gli esiti degli accertamenti svolti dalla Guardia di Finanza, ha ritenuto che il patrimonio di P.G. e dei suoi familiari fosse sproporzionato rispetto alla capacità reddituale del nucleo familiare che traeva la propria principale, se non unica, fonte di sostentamento da attività illegali.

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