La bigliettaia, il fidanzato, il vigilante Presa la banda del furto a Villa Reale

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Cronaca

18 giugno 2017 | 08:06

MONZA

La bigliettaia, il fidanzato, il vigilante Presa la banda del furto a Villa Reale

Il 9 gennaio svuotarono la cassaforte della Reggia in un minuto e mezzo. Il colpo fruttò 45 mila euro. Metà del bottino è stato investito in droga

di Federico Berni

Il vigilante, la bigliettaia e il suo fidanzato spacciatore, diventato ladro per un giorno. Un colpo da 45 mila euro, spariti il 9 gennaio dalla cassaforte al piano terra della Villa Reale di Monza, senza che ci sia stato bisogno di forzare una sola serratura. Furto del quale sono ora accusati i tre, tutti residenti a Giussano, e raggiunti da ordinanza di custodia cautelare in carcere del gip Cristina Di Censo. Due i presunti basisti, difesi dagli avvocati Alessandro Meregalli e Gianluca Paglino: Dario Fortuna, 41 anni, indagato in qualità di addetto al servizio di vigilanza della Reggia. Uno che conosceva la posizione delle telecamere di sorveglianza, e il relativo sistema di allarme. E Beatrice Fiorini, 25 anni, incensurata, impiegata alla biglietteria e all’accoglienza dei visitatori. La ragazza in grado di fornire la combinazione per aprire la cassaforte (nota, all’epoca del fatto, a lei e ad altri 6 dipendenti), oltre a tutte le informazioni utili sulle modalità di custodia del denaro e sui giorni di prelievo degli incassi. Il terzo uomo: Massimo Tanzi, di 30 anni più anziano della ragazza, con la quale convive. Avrebbe investito metà del bottino nell’acquisto di marijuana.

È Tanzi, secondo le indagini dei poliziotti monzesi agli ordini di Angelo Re e coordinati dal pm Michela Versini, l’uomo che i filmati della videosorveglianza inquadrano alle 19.04 del 9 gennaio, mentre entra al piano terra, col passamontagna sul volto. Prima sposta verso l’alto la telecamera per non essere ripreso. Poi fa ingresso nel locale in cui si trova il forziere. Senza fatica, apre la cassaforte, e se ne va col denaro uscendo da una porta del ristorante che affaccia sull’esterno. Un minuto e mezzo per 44.638 euro. Il denaro accumulato nel weekend dell’Epifania, tra ingressi dei visitatori e vendite della libreria. Più soldi del solito, poiché il venerdì precedente il ritiro non era avvenuto in quanto giorno festivo. Circostanza che potevano conoscere solo gli impiegati in servizio in quel fine settimana, tra i quali c’era proprio la 25enne portata a San Vittore. Ma questo è solo uno dei tanti elementi raccolti dagli investigatori. Ben più compromettenti, secondo l’autorità giudiziaria, sono i contenuti delle conversazioni dei due uomini. Tanzi, che fino a qualche anno fa gestiva un bar a Carate Brianza, 40 giorni dopo il furto si lascia andare con un amico: «Ho fatto un pezzo da 40 mila euro…io e un’altra persona». L’interlocutore si lamenta perché non è stato coinvolto. Secca la replica: «Ma che c…ti chiamavo…sono entrato da solo». Qualche parola di troppo scappa anche al vigilante «col vizio del gioco d’azzardo», che «compra la coca a credito da Tanzi». Al padre, preoccupato per i continui interrogatori della polizia dice: «Dove sono le prove? Dalle telecamere si vede chi è entrato eh…si vede che non sono io». Infine la ragazza della biglietteria: le sue bugie, raccontate per «depistare le indagini», e la «spregiudicatezza» mostrata nell’agevolare il fidanzato, di cui «subisce la nefasta influenza». I tre, in carcere, all’interrogatorio di garanzia hanno scelto il silenzio.

http://milano.corriere.it/notizie/cronaca/17_giugno_17/bigliettaia-fidanzato-vigilante-monza-furto-villa-reale-4fdc810a-52d0-11e7-a6f1-62717796370c.shtml?refresh_ce-cp

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