Sicurezza al Pronto Soccorso, più vigilanza? “Per ora no””

LeccoNotizie

Cronaca

10 marzo 2017 — 07:12

Sicurezza al Pronto Soccorso, più vigilanza? “Per ora no””

LECCO – Nessun implemento di vigilanza, né pubblica né privata, all’ospedale di Lecco, “c’è comunque da parte nostra l’impegno nel valutare attentamente la situazione segnalata” fanno sapere dalla direzione ospedaliera in merito alla sicurezza al Pronto Soccorso del Manzoni.

Una questione di cui abbiamo parlato nei giorni scorsi in seguito all’ultimo episodio ai danni di un’operatrice della struttura: due sabati fa, un’infermiera era stata colpita da un pugno in pieno volto da un uomo sotto l’effetto dell’alcol a cui stava sostituendo la flebo, riportando una prognosi di 25 giorni (vedi articolo).

Il problema riguarda i pazienti di difficile gestione, ubriachi o tossici, ed è soprattutto il turno serale quello più a rischio, scoperto dal presidio di polizia, assicurato dalla presenza di un agente dal lunedì al venerdì, ma in orari diurni, dalle 8 alle 16. Incrementare il servizio non sarebbe per ora possibile come hanno fatto sapere dalla Questura:

“La carenza di organico non ce lo consentirebbe, ma riusciamo comunque a garantire una pronta risposta quando vengono segnalate situazioni di criticità – spiega il questore vicario Gabriella Acca – l’ospedale è inserito in un piano di controllo che coinvolge, oltre al presidio diurno, sia le Volanti che il poliziotto di quartiere. A fine febbraio proprio in ospedale, il nostro agente in servizio al nosocomio aveva fermato un cittadino marocchino che aveva appena compiuto un furto nel reparto di rianimazione”.

In diversi ospedali ci si affida, oltre alle forze dell’ordine, anche ad un servizio di vigilanza privata. Una soluzione al momento non valutata dalla direzione dell’ASST (Azienda Socio Sanitaria Territoriale).

“Il problema della sicurezza degli operatori è per noi importante. Gli operatori delle strutture ospedaliere e territoriali dell’ASST nel corso delle loro attività purtroppo possono andare incontro a situazioni di comportamenti aggressivi da parte di pazienti/utenti, non solo al Pronto Soccorso ma anche per esempio agli sportelli amministrativi o nei reparti – spiegano dalla direzione dell’ospedale – L’impatto negativo di tali situazioni sugli operatori è elevato ed oltre ad essere causa di sofferenza soggettiva , può portare a stress e disaffezione al luogo di lavoro”.

Per preparare gli operatori, nel Piano di Formazione aziendale 2017 l’azienda ospedaliera ha predisposto dei corsi di approfondimento per riconoscere e saper affrontare comportamenti aggressivi da parte dei pazienti.

“La prevenzione e il trattamento di tali comportamenti assume anche un’importanza fondamentale nello sviluppo delle competenze professionali specifiche richieste – sottolineano dalla direzione dell’ospedale – In questo contesto la gestione degli eventi acuti ha particolare rilievo per la complessità delle competenze individuali, per la gestione dei propri vissuti emotivi e non ultimo per la necessità di una forte coerenza tra gli interventi forniti dall’équipe. Il risultato atteso è una maggiore consapevolezza degli operatori sulle modalità di gestione degli agiti aggressivi in azienda”.

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