Incidente o omicidio alla Esso? Indagato un vigilante di Etna Polis

Cronaca

06 Marzo 2017

Domani all’obitorio dell’Umberto I sarà effettuata l’autopsia

Incidente o omicidio alla Esso? Indagato un vigilante di Etna Polis

Siracusa. Un nuovo episodio da libro giallo è al vaglio del Pubblico Ministero Marco Di Mauro. Nella notte del 3 marzo, all’interno della raffineria Esso di Augusta, la guardia giurata Calogero Massimo Giuliana, 47 anni, al termine di un inseguimento di un autocarro, che era penetrato all’interno del perimetro dell’industria petrolifera, sarebbe stato gravemente ferito a quanto sembrava da un colpo di pistola partito accidentalmente dalla sua stessa pistola d’ordinanza, calibro 7,65, e il proiettile, dopo essere penetrato nella parte sottostante un orecchio, ha proseguito verso l’alto la sua traiettoria per poi fermarsi nella zona superiore della fronte, senza fuoriuscire. Subito soccorsa dal suo collega, Pierpaolo Vasques, la guardia giurata è stata trasportata all’ospedale Umberto I di Siracusa, dove alcune ore dopo è spirata nella giornata del 4 marzo, senza riprendere conoscenza.

Il cadavere è stato trasferito dal reparto di Rianimazione all’obitorio del nosocomio di Via Testaferrata, dove nella giornata di domani, martedì 7 marzo verrà sottoposto ad autopsia come disposto dal Pubblico Ministero Marco Di Mauro, che, nella settimana di turno, gli sono capitati due episodi di morte sospetta: il primo quello della marescialla dei Carabinieri Licia Gioia ed il secondo questo della guardia giurata Calogero Massimo Giuliana. Il primo è stato al momento classificato come suicidio e vede come indagato il marito della defunta sottufficiale dell’Arma, il poliziotto Francesco Ferrari, cui è stato contestato il reato di istigazione o aiuto al suicidio. Sull’episodio avvenuto la notte del 3 marzo all’interno della raffineria Esso di Augusta gli inquirenti si trovano a dover rispondere a tre quesiti: morte per suicidio, in seguito a un incidente oppure per omicidio volontario? La verità la conosce il collega del morto, la guardia giurata Pierpaolo Vasques. Il quale ha fornito una sua versione, in ordine alla quale ci sono in corso delle indagini per verificarne la veridicità. Per dirla con estrema franchezza gli inquirenti non hanno creduto alla sua versione e il Pubblico Ministero Marco Di Mauro l’ha iscritto nel registro degli indagati per omicidio volontario. A differenza di Calogero Massimo Giuliana che era un esperto nell’uso delle armi da fuoco ed era possessore di porto d’armi, la guardia giurata Pierpaolo Vasquez, omonimo nel nome e nel cognome dell’ex noleggiatore di videogiochi poi divenuto collaboratore di giustizia a seguito del suo arresto ad opera dei militari della Guardia di Finanza che lo ritenevano colluso del clan mafioso “Bottaro-Attanasio”, non è abilitata all’uso delle pistole, perchè non è in possesso del porto d’armi. Secondo la sua versione, dopo che lui e il Giuliana avevano inseguito un autocarro con a bordo almeno due persone, lui è sceso dalla macchina di servizio mentre il collega si è attardato forse per annotare il numero di targa del veicolo fuggitivo. Pochi istanti dopo, Pierpaolo Vasques ha udito un botto, come la deflagrazione di un colpo di pistola, e ritornato verso l’auto ha visto il suo collega agonizzante che ancora impugnava la pistola. In stato di agitazione e per l’oscurità Pierpaolo Vasques ha pensato inizialmente ad un gesto autolesionistico del suo collega. L’ipotesi del suicidio, però, è stata scartata dai medici del Pronto soccorso perchè la pallottola espulsa dalla pistola d’ordinanza aveva procurato un piccolo foro nella parte sottostante l’orecchio. Secondo gli esperti quelle in dotazione alle guardie giurate dell’istituto di vigilanza Etna Polis sono pistole calibro 7,65, meno potenti di quelle delle Forze dell’Ordine, ma ugualmente devastanti poichè il proiettile se esploso da breve distanza dal bersaglio provoca un foro ampio e danni gravissimi. Nel caso di Calogero Massimo Giuliana il foro è di piccolissime dimensioni di diametro per cui è stato sicuramente esploso da una certa distanza, ben superiore ai cinque-sei metri. Esclusa l’ipotesi del suicidio è stata presa in considerazione quella dell’incidente. Secondo Pierapolo Vasques il suo esperto collega si sarebbe attardato nell’auto di servizio, dopo aver lasciato aperto lo sportello. Un colpo di vento o un movimento dell’auto avrebbe fatto rinchiudere lo sportello che, urtando il braccio di Calogero Massimo Giuliana, avrebbe determinato un malaugurato incidente autonomo, nel senso che il dito dell’uomo avrebbe sfiorato il grilletto della 7,65 facendo fuoriuscire un proiettile, con traiettoria dal basso verso l’alto, andandosi a conficcare tra la gola ed il collo della guardia giurata. Terza ipotesi presa in esame dagli inquirenti: l’omicidio volontario. Ma per suffragarla è necessario capire se ci fossero dei contrasti tra le due guardie giurate. O altre causali su cui sta lavorando il Pubblico Ministero Di Mauro. Una cosa è certa: Pierpaolo Vasques, guardia giurata sprovvista di porto d’armi, è indagato per omicidio.

Domani sarà effettuata l’autopsia a cura del medico legale Franco Coco,”Per sua volontà espressa quando era in vita e dei suoi familiari che non hanno esitato a dare il consenso a seguito dell’accertamento la notte scorsa di morte cerebrale nel reparto di Rianimazione dell’ospedale Umberto I di Siracusa, la guardia giurata di Siracusa, Calogero Massimo Giuliana, 47 anni, rimasta gravemente ferita durante il servizio nella notte tra venerdì e sabato da un colpo partito dalla propria arma di ordinanza, vivrà in tante altre persone in attesa di trapianto.

All’ospedale Umberto I, il gruppo di Coordinamento Trapianti dell’Asp di Siracusa guidato da Franco Gioia Passione insieme con gli oftalmologi dell’ospedale aretuseo e l’equipe dell’Ismett di Palermo, completate le procedure previste e ottenuto il consenso dei familiari e l’autorizzazione dell’Autorità giudiziaria, ha eseguito nella giornata di oggi (lunedì 6 marzo, ndr) il prelievo degli organi di Calogero Giuliana che sono stati trasferiti all’Ismett di Palermo a mezzo di un elicottero del 118 con il supporto della Croce Rossa Italiana. Alla guardia giurata sono stati prelevati cuore, fegato, reni e cornee”. A comunicarlo è l’Ufficio Stampa dell’Azienda sanitaria provinciale.

“E’ un gesto di grande solidarietà e di speranza, pur nell’immenso dolore per la perdita del proprio caro – sottolinea il coordinato del Gruppo Trapianti Franco Gioia Passione – che darà la vita a tante altre persone in lista di attesa per un trapianto”.

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