Cronaca
16 gennaio 2017 20:14
L’INCHIESTA. Torino, svaligiarono caveau di banca Intesa: chieste 12 condanne
Per gli inquirenti i rapinatori si stavano preparando a colpire ancora: volevano svaligiare i caveau di altri istituti di credito nel Milanese
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Torino, svaligiarono caveau di banca Intesa: chieste 12 condanne per la gang di “razziatori”. Il pm di Milano Marcello Musso ha avanzato richiesta per pene fino a 14 anni di carcere nel processo con rito abbreviato a carico di una presunta banda di rapinatori che nell’aprile dello scorso anno avrebbe messo a segno, grazie anche alla compiacenza di due guardie giurate, un colpo ai danni della filiale di Banca Intesa in corso Peschiera a Torino. Banda che, tra l’altro, secondo l’accusa, si stava preparando anche a svaligiare i caveau di altri istituti di credito nel Milanese.
DISATTIVATI I SISTEMI DI SICUREZZA DEL CAVEAU
In particolare, stando a quanto ricostruito dagli investigatori, due vigilantes avrebbero disattivato a distanza, dalla centrale operativa milanese (da qui la competenza territoriale dei magistrati milanesi) di un’azienda che si occupa di sicurezza privata, i sistemi di controllo della banca torinese e i rapinatori sarebbero così riusciti ad entrare nel caveau della filiale di corso Peschiera e a svuotare ben 900 cassette di sicurezza operando in tutta tranquillità. Un colpo che fruttò alla banda complessivamente 20 milioni di euro.
I RAPINATORI SI PREPARAVANO A COLPIRE ANCORA
Dall’inchiesta, poi, è emerso anche che con la stessa tecnica la banda, composta da rapinatori che si muovevano dalla Campania verso il nord, si preparava a colpire presumibilmente altre 12 banche nel capoluogo lombardo. Davanti al gup di Milano Sofia Fioretta, il pm ha chiesto oggi le condanne per i 12 imputati (sono 20 in totale nel procedimento) che hanno chiesto di essere giudicati con rito abbreviato.
CHIESTI 14 ANNI PER IL PRESUNTO CAPO DELLA BANDA
I componenti della gang furono arrestati lo scorso 18 ottobre nel corso di una maxioperazione denominata “campo minato” resa possibile grazie al lavoro sinergico della polizia di Torino, Milano, Napoli e Alessandria. Nel corso della requisitoria, la richiesta più alta, 14 anni di carcere, è stata avanzata per Giuseppe Avagnano, accusato di essere il “capo indiscusso” della presunta associazione per delinquere.
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