“Pressioni psicologiche e soprusi”, pesanti accuse a Cosmopol. “Illusi gli ex Metropol”

Cronaca

7 ottobre 2016

“Pressioni psicologiche e soprusi”, pesanti accuse a Cosmopol. “Illusi gli ex Metropol”

Tutti contro Cosmopol, istituto di vigilanza avellinese con numerosi appalti sul territorio foggiano. Dopo la denuncia del sindacato Usppi riguardante il licenziamento di alcuni lavoratori, ecco che si fa sotto FLAICA-CUB, attraverso il responsabile regionale, Giovanni Vita.

“Questo sindacato autonomo – scrive Vita -, così come nel proprio ruolo di tutela e a garanzia dei propri iscritti, denuncia lo stato di abbandono istituzionale nelle vicende che hanno interessato il cambio d’appalto per la vigilanza armata dei beni comunali di Foggia, dall’istituto di vigilanza Metropol srl a Cosmopol spa. Pur riconoscendo l’acclamato stato di crisi dell’istituto di vigilanza uscente, la Cosmopol spa ha attuato pressioni psicologiche al limite della legalità, per ottenere le dimissioni spontanee dei lavoratori uscenti e poterli denigrare, sfruttare e abbandonare successivamente, in difformità delle più elementari regole civili e dei diritti umani. Nello specifico dei fatti, la Cosmopol spa volle incontrare i lavoratori interessati al cambio d’appalto, così come previsto dall’art. 23 e 24 del CCNL e delle norme lex specialis della gara d’appalto della vigilanza armata dei beni comunali di Foggia. L’incontro avvenne presso l’Hotel degli Atleti in via Bari – ricorda il sindacalista – e in quella occasione erano già reperibili degli stampati precompilati dall’azienda entrante, valevoli come dimissioni di lavoro c/o Metropol srl”.

Secondo Vita, “le guardie giurate vennero illuse dal fatto che sarebbero entrate in un’organizzazione di lavoro che li avrebbe tutelate in tutti i diritti, con spettanze riconosciute a livello economico e civile, così come da normativa vigente. L’illusione trae logica dal fatto che l’intento Cosmopol spa era di evitare il tavolo tecnico con le istituzioni, comune di Foggia e Comandante della Polizia Municipale di Foggia, titolare RUP, che avrebbe ufficializzato il passaggio di cantiere con tutte le garanzie del caso. Una volta ottenuto le dimissioni da Metropol srl e firmato il contratto di lavoro con Cosmopol spa, tra l’altro senza mai dare copia o ricevuta documentale ai lavoratori, l’Istituto attuava una gestione di queste risorse svincolandole dalla postazione di riferimento dei beni comunali di Foggia, per inserirli a pieno titolo nell’organico generale, con le stesse condizioni contrattuali di un nuovo assunto, disconoscendo i livelli retributivi, gli scatti di anzianità e tutti i diritti acquisiti nel corso delle ventennali e trentennali esperienze di lavoro della vigilanza privata”.

E ancora: “È importante sottolineare che Cosmopol spa è stata vincitrice di gara d’appalto per un’offerta economica che prevedeva il passaggio di cantiere delle g.p.g. interessate al servizio. Passaggio di cantiere che non si è realizzato, per una condotta inficiata da cattiva fede e penalmente rilevabile, percependo dall’istituzione pubblica un corrispettivo economico, per un servizio di vigilanza realizzato in difformità delle condizioni contrattuali e certificate in sede di gara. Ricevere un corrispettivo economico per prestazioni non reali si è verificato successivamente anche in altre postazioni, quali le isolate antenne dei ripetitori Wind, coperte da servizio di piantonamento fisso di vigilanza armata, lasciate al bisogno incustodite, su disposizioni della centrale operativa, per prestare servizio in strutture con presenza impiegatizia.

I lavoratori ex Metropol sono stati comandati ad effettuare trasferte fuori provincia, anche a 130 km da Foggia, buste paghe difformi alle reali prestazioni prestate, rimborsi spese mai pagati, ferie negate, riposi non goduti, permessi anche di legge 104 non concessi e continui cambi turni che hanno peggiorato la qualità della vita dei lavoratori e delle loro famiglie, nonché stress psicofisico da lavoro correlato. Questo malessere ha indotto alcuni lavoratori ad uscire fuori strada o ad avere incidenti stradali con le auto aziendali, negando poi qualsiasi responsabilità aziendale nei sinistri e richiedendo gli interi addebiti delle riparazioni direttamente nelle buste paghe dei conducenti. Un ambiente interno di lavoro altamente conflittuale per la presenza di convinzioni ideologiche che accettano e giustificano autoritarismi lavorativi e soprusi economici. In merito, l’azienda ha convocato le proprie maestranze per conciliare situazioni retroattive, con assegni d’importo nettamente inferiori agli importi da rivendicare, pur di evitare vertenze di lavoro, così come in altre realtà meno ingenue.

Il paradosso si verifica quando i lavoratori in assenza totale di trasparenza delle pratiche amministrative, vengono licenziati per non aver accettato le condizioni contrattuali, le stesse che sono state sempre negate durante le ripetute richieste dei lavoratori, convinti che dopo sei mesi di lavoro avessero avuto un contratto indeterminato con l’azienda. Ai lavoratori ex Metropol srl, poco prima della lettera di licenziamento, venne imposto di firmare a settembre, le proroghe contrattuali precedentemente scadute nei mesi di gennaio, febbraio e agosto, sotto minaccia di consegna dell’equipaggiamento in dotazione e fine del rapporto di lavoro. In quell’occasione poi, veniva chiesto di firmare documenti in bianco col solo valore di quietanza dello stesso equipaggiamento. Effettuando una ricerca storica della documentazione dei lavoratori licenziati presso l’ufficio di lavoro di Foggia, si apprende che gli stessi abbiano avuto proroghe contrattuali unilaterali, senza la firma degli interessati, che non erano a conoscenza di queste manovre aziendali. Alcuni lavoratori hanno appreso che il termine di fine rapporto del 30 novembre 2016, è stato modificato ben oltre i termini previsti dalla legge, dandone comunicazione all’Inps e all’Ufficio del lavoro, anticipando la data di scadenza al 9 settembre 2016 per alcuni, e al 15 settembre 2016 per altri.

Per tutte queste ragioni – conclude Vita -, la scrivente Organizzazione Sindacale chiede alle istituzioni interessate, l’accertamento e l’attivazione di tutte quelle procedure d’ufficio, necessarie al ripristino della legalità nei confronti dei lavoratori ex Metropol, le maestranze inconsapevoli, le committenze raggirate e l’intera società civile per cui Cosmopol spa continua ad agire indisturbata nella provincia di Foggia”.

http://www.immediato.net/2016/10/07/pressioni-psicologiche-e-soprusi-pesanti-accuse-a-cosmopol-illusi-gli-ex-metropol/

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