Pronto soccorso ad “alta tensione”

Cronaca

22 settembre 2016

Pronto soccorso ad “alta tensione”

Personale aggredito, i sindacati: una guardia giurata non basta. Asst: la sicurezza è prioritaria

Alta tensione nello scorso fine settimana in ospedale: ben tre gli episodi che hanno allarmato e preoccupato gli operatori del pronto soccorso.

In una delle movimentate situazione che si sono succedute nel giro di poche ore è stato necessario anche richiedere l’intervento della guardia giurata e dei carabinieri.

A dare per prima in escandescenza è stata una donna che, spazientita perché il proprio turno tardava ad arrivare, sarebbe entrata d’un tratto nella stanza riservata a chi effettua il triage, rivolgendo pesanti insulti agli operatori, che a fatica sono riusciti a calmarla.

Poco dopo, un paziente ha sbottato, sempre nei confronti degli addetti del pronto soccorso, lamentandosi in maniera rabbiosa del fatto che gli era stato assegnato un “codice bianco”. Quando gli è stata chiesta ragione della sua insoddisfazione, questi se la sarebbe cavata spiegando che aveva deciso di utilizzare gli operatori come capro espiatorio per tutti i problemi del pianeta sanità. Fin qui, solo parole. E in pronto soccorso sono abituati a sentirne di tutti i tipi.

Il terzo episodio è ben più grave: un uomo che aveva accompagnato la sua ragazza ha avuto un improvviso scatto di nervi, protestando con forza in quanto la donna non sarebbe stata soccorsa con la necessaria rapidità. E a quel punto la tensione è salita, con il personale che ha richiesto l’intervento dei militari.

«Gli addetti sanitari – commenta il segretario provinciale Uil Daniele Ballabio – sono in costante situazioni di disagio e preoccupazione. Si trovano in oggettiva difficoltà nel prestare le opportune cure con quella tranquillità che, specialmente in un servizio come il pronto soccorso, è necessario e doveroso poter avere». Secondo Ballabio, «una guardia notturna in ospedale non basta, servirebbe una presenza costante in pronto soccorso, accompagnata da telecamere che possano mettere in condizione gli operatori di avere un minimo di tutela e sorveglianza anche per il restante territorio ospedaliero».

«Si tratta di un tema monitorato costantemente – replica la direzione dell’Asst – perché riteniamo sia prioritario, accanto alla cura dei pazienti, garantire sempre la sicurezza degli operatori».

g.s.

http://www.prealpina.it/pages/pronto-soccorso-ad-alta-tensione-124792.html

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