Cronaca
03 settembre 2016
«L’autista fece il proprio dovere»
Macchioni (Tiemme) chiude il caso: nessuna discriminazione razziale
PIOMBINO. Nessun provvedimento da parte dell’azienda, secondo la Tiemme quell’autista si è comportato bene, assolutamente in linea con le direttive interne e con le norme del codice della strada. Lo spiega Marco Macchioni, vicepresidente dell’azienda, chiudendo il caso venuto alla luce il mese scorso quando una guardia giurata raccontò al Tirreno che un giovane e quattro donne di colore erano stati lasciati a piedi al porto. Era domenica 28 luglio e la donna, Gianna Gianfaldoni, era di servizio al varco 2. Ci disse che alle 19,48 il conducente del bus, l’ultimo della giornata, si era rifiutato di aspettare e far salire i cinque passeggeri di colore, arrivati di corsa a causa di un ritardo della nave.
Gianfaldoni disse anche che non avrebbe presentato reclamo formale, perché «tanto non saranno presi provvedimenti e tutto resterà come prima». Da questo punto di vista è stata profetica. Poi comunque il reclamo lo aveva presentato ma nello stesso, sottolinea Macchioni, «non si parla assolutamente di discriminazione razziale. La donna racconta che l’autobus era in sosta alla fermata accanto alla stazione marittima e, quando ha chiuso le porte per ripartire, stavano sopraggiungendo alcuni passeggeri di corsa, perché la nave aveva ritardato di qualche minuto. Fatta la rotatoria e a metà corsa in uscita, prosegue la donna, lei ha fatto cenno all’autista di fermarsi e gli ha chiesto se poteva farli salire ma lui si è rifiutato. Capisco la buona fede della donna ma l’autista ha fatto il suo dovere. Casomai è lei ad aver rischiato, perché ha interrotto un pubblico servizio».