Vigilantes in piazza Erbe fino alle 4

altoadige

Cronaca

06 luglio 2016

Vigilantes in piazza Erbe fino alle 4

Via libera al progetto pilota di bar e ristoranti con controlli della security (fino al 29 ottobre) dal venerdì al sabato
di Valeria Frangipane

BOLZANO. Bar e ristoranti di Piazza Erbe stavolta ci mettono la faccia e sborsano denaro (si parla di 25 mila euro). Speriamo funzioni. É finalmente arrivata la risposta concreta ai residenti esasperati da notti insonni (e calienti) per colpa della movida sotto le finestre di casa. E sì perchè il 1° luglio è partito il progetto pilota – che andrà avanti fino al 29 ottobre – che vede scendere in campo tra le 22 e le 3/4 di venerdì e sabato un servizio di security davanti ai locali della piazza. Una soluzione trovata grazie alla collaborazione tra Comune, residenti, associazioni di categoria e (alcuni, non tutti) esercenti. «Dopo numerosi incontri e discussioni – spiega in una nota l’Unione commercio – siamo riusciti a raggiungere un compromesso». Sempre l’Unione spiega che in particolari situazioni di rischio, i gestori dei locali possono fare davvero poco, se non addirittura nulla: «Ci auguriamo che con l’aiuto di un servizio di sicurezza competente il comportamento inadeguato di alcuni ospiti possa invece essere controllato, così da ottenere, una volta chiusi i locali, lo stato di quiete necessario al riposo dei residenti. È necessario – infatti – riuscire a mantenere un comportamento adeguato e una coesistenza rispettosa delle esigenze di tutti». La prosa delicata e misurata dell’Unione non rende a pieno gli schiamazzi a notte fonda e la relativa rabbia dei residenti che a giugno avevano chiesto il coprifuoco alle 23 per i locali che hanno tavoli all’aperto. Una (mezza) follia in piena estate, con i giovani che prendono d’assalto il centro storico, non solo nel fine settimana. Gli esercenti, ovviamente, non l’hanno presa bene e si sono mobilitati con una controproposta che è diventata realtà: «Siamo pronti a pagarci la security – avevano detto – in modo tale da minimizzare i disagi per i residenti». A guidare la protesta il comitato guidato da Kurt Hafner – che si era detto pronto a muovere un legale per chiedere il rispetto della quiete pubblica e della legge provinciale in materia – supportato dalle due consigliere comunali della Svp Johanna Ramoser e Judith Kofler Peintner. Consigliere che spiegano anche come «ci sia chi serve alcol ai ragazzi dopo l’una, un fatto davvero intollerabile, anche perché in questo modo i residenti non riescono ad andare a letto ad un’ora decente. C’è persino chi mette birra e superalcolici sui banchi dove il giorno dopo viene venduta la frutta: è anche una questione di igiene». Ramoser e Peintner hanno sempre criticato i “mediatori di strada”, i cosiddetti «caschi bianchi», che parlano con i ragazzi, ma non possono «allontanarli» o «spingerli all’interno di un locale, perché fuori fanno troppo rumore». L’Unione sa perfettamente che il progetto, da solo, non potrà fare miracoli: «Se vogliamo raggiungere l’obiettivo serve la collaborazione di tutti. I gestori si impegneranno a rispettare gli orari di chiusura e le normative del settore, mentre gli ospiti che si intrattengono dopo l’orario di chiusura, saranno invitati a lasciare la zona per garantire il riposo dei residenti. Dall’altra parte agirà la Polizia comunale, che nei casi più gravi sarà interverrà in collaborazione con le forze di sicurezza e con i collaboratori del Forum Prevenzione».

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