Il questore: «L’esercito? Saremmo pronti a gestirlo»

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Cronaca

30 giugno 2016

Il questore: «L’esercito? Saremmo pronti a gestirlo»

Sbordone: forse in questa fase non è necessario, ma se arriva non siamo qui Confartigianato dona alla polizia dieci tablet per migliorare i servizi e controllare le auto

«L’Esercito a Ferrara? Che non serva non posso dirlo, forse in questa fase non è necessario; ma, se arriva, lo gestiremo». Il questore Antonio Sbordone si dice pronto ad affrontare una soluzione “militarizzata” dei problemi della Gad, invocata da più parti, e rilancia la proposta di rafforzare il presidio nel quartiere. L’idea, spiega, è quella di sfruttare le guardie giurate volontarie, che nel territorio sono in gran numero: «Penso ad esempio alle guardie ecologiche o alle guardie ambientali; sono volontari strutturati e dotati di uniformi approvate dalla Prefettura, la loro presenza può rappresentare una vigilanza e un deterrente. Il segnale è che il territorio è in mano allo Stato e non ai malviventi, e che bisogna rendere insicura la zona per chi delinque e sicura per le persone perbene».

L’invito alla collaborazione con le guardie volontarie è arrivato in occasione di un altro patto con le realtà del territorio, quello appena siglato con Confartigianato, presente ieri con il direttore Giuseppe Vancini e il vice Paolo Cirelli. L’associazione di via Veneziani ha donato alla Questura dieci tablet che saranno impiegati dagli agenti (soprattutto le pattuglie Volanti, ma anche la squadra mobile e la polizia amministrativa) per eseguire i controlli in modo più rapido e autonomo, senza dover contattare continuamente la centrale operativa per trasmettere i dati da verificare (su una persona, o sulla targa di un’auto), e soprattutto senza dover tornare in sede per redigere le annotazioni di servizio. In questo modo, ha sottolineato Sbordone, la pattuglie potranno restare più a lungo in strada. Anche la comunicazione tra le pattuglie in strada e la centrale operativa saranno più “blindate”: non più via radio ma attraverso la rete per garantire maggiore segretezza. Grazie all’app “Maya Messanger”, inoltre, la sala operativa potrà visualizzare e localizzare le pattuglie e, in caso di sopralluogo, ottenere la registrazione del filmato in tempo reale. Un applicativo che risulta inoltre utile per le attività antiterrorismo, perché dotato di un sistema che consente di visualizzare gli obiettivi sensibili della città. «Il nostro vuole essere un contributo sociale per la città», ha dichiarato Vancini.

E il primo esempio pratico dei nuovi dispositivi è stato fornito con l’operazione “Safety Car” che si è tenuto dal 20 al 23 giugno in tutta Italia. A Ferrara hanno lavorato insieme i nuovi tablet e le pattuglie del Reparto prevenzione crimine di Bologna dotate di Mercurio, il sistema di controllo delle targhe che, in tempo reale, rivela se si tratta di un mezzo rubato. In tutto sono state impiegate 9 pattuglie, che in poche ore hanno “scandagliato” 3.058 mezzi: 2473 con “Mercurio” e i restanti con i tablet.

Due le auto rubate scoperte: la prima, una Renault Megane, era parcheggiata in via del Lavoro ed era stata rubata a marzo a Occhiobello: è già stata restituita al proprietario. La seconda invece, una Peugeot 206, è stata individuata mentre percorreva via Darsena. A bordo un italiano, già conosciuto alle forze dell’ordine e senza patente. L’uomo ha ammesso di aver rubato la macchina tre mesi fa a Santa Maria Maddalena. Dentro c’erano anche piedi di porco, cacciaviti e tenaglie. L’uomo è stato così denunciato per furto, guida senza patente e porto ingiustificato di arnesi da scasso.

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