Più telecamere nei punti sensibili

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Cronaca

31 maggio 2016

Più telecamere nei punti sensibili

L’impegno dei vertici dell’ospedale. Gentile (Fials): «Soluzioni troppo vaghe»

PAVIA. Potenziare la videosorveglianza, sia in termini di numero di telecamere che di ripristino degli impianti guasti. In più, monitorare meglio gli accessi e i percorsi in ospedale. Sono i due fronti di impegno della direzione del San Matteo per aumentare la sicurezza dell’ospedale. «Non c’è alcuna intenzione da parte dell’amministrazione di minimizzare il problema, anzi c’è la massima attenzione per dedicare risorse ed energie a contrastare il fenomeno, ovviamente con i sistemi e gli strumenti che abbiamo a disposizione – dicono dalla Fondazione –. L’ospedale è per eccellenza un luogo aperto, e di questo va tenuto conto nella ricerca delle soluzioni».

Casseforti che vengono forzate con acetilene o del tutto asportate, ma anche i furti all’interno dei reparti, con ladri che si aggirano tra i letti dei malati, rendono preoccupanti le dimensioni del fenomeno.

Le soluzioni prospettate dai vertici non convincono del tutto i sindacati, che le considerano «troppo vaghe». «La sicurezza dell’ospedale dovrebbe essere un tema prioritario, sia per la salvaguardia del patrimonio interno che per la tutela di chi vi opera e dei pazienti – dice Roberto Gentile, del sindacato Fials –. Invece notiamo che ha assunto finora un’importanza secondaria nella politica della razionalizzazione».

Gentile punta il dito in particolare sulla decisione di revocare la procedura di nomina delle guardie giurate particolari interne. «La selezione era stata già espletata – spiega Gentile –, ed era stato individuato personale idoneo e pronto a integrare le guardie giurate. Era stata anche mandata una lettera ai dipendenti. A un certo punto, un mese e mezzo fa, per ragioni a noi sconosciute, la procedura è stata revocata. Una decisione che lasciava intendere che l’amministrazione si stesse orientando verso altre strategie, ma non abbiamo saputo più nulla. Aspettiamo di sapere dunque cosa si intende fare davvero per affrontare la questione sicurezza».

L’argomento è particolarmente sentito da chi lavora in ospedale, oltre che dai pazienti. «Ci sono dipendenti che hanno paura e temono per la propria incolumità fisica – dice Gentile –. Rischi di imbatterti in malviventi disposti a far saltare con il gas le casseforti per i pagamenti o addirittura a farle sparire, come è successo nell’ultimo eclatante episodio.

Di fronte a questa situazione servono risposte». Anche perché, aggiunge Gentile, «l’ospedale San Matteo ha un dirigente dedicato proprio a questo settore, a cui negli anni scorsi sono stati riconosciuti premi di risultato. Oggi, invece, la situazione si commenta da sola». (m. fio.)

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Più telecamere nei punti sensibiliultima modifica: 2016-06-01T11:00:33+02:00da sagittario290