I guai del pronto soccorso all’esame del prefetto

Cronaca

29 maggio 2016

I guai del pronto soccorso all’esame del prefetto

Ospedale sotto assedio, ma l’Asl fatica a trovare rinforzi che aiutino il personale Nel vertice si parlerà anche di sicurezza dopo l’aggressione di lunedì scorso

di Matteo Tuccini

VIAREGGIO. Erano stati promessi rinforzi al pronto soccorso del “Versilia”. Ma non sono ancora arrivati. Perché l’Asl fa fatica a trovare i medici necessari per rimpolpare l’organico: gli specializzati in medicina d’urgenza sono rari, ancora meno quelli disponibili. Difficoltà simili si registrano anche per la radiologia. Così i rappresentanti dei dipendenti e i vertici della sanità versiliese domani si ritroveranno di fronte al prefetto Giovanna Cagliostro. Un vertice chiesto dai lavoratori come Sos alle istituzioni, per discutere di una situazione sempre meno sostenibile. E trovare possibili rimedi. Senza contare che sta arrivando l’estate, con tutto quel che ne consegue.

Tutti davanti al prefetto. Parlando con chi lavora in pronto soccorso si capisce che la misura, se non è colma, lo è quasi. Ma non si riesce a comprendere, anche parlando con i sindacati, quanto pesino gli eventuali buchi in organico sul lavoro complessivo. Non è chiaro, insomma, con quanti medici, infermieri e operatori sociosanitari il lavoro della prima linea sarebbe più scorrevole. Che servano rinforzi, però, lo dicono non solo i sanitari, ma anche i sindaci. Da Massimo Mallegni a Ettore Neri, passando per Giorgio Del Ghingaro, senza distinzione di colore politico. Ecco perché la battaglia per rafforzare il reparto in vista dell’estate arriva in prefettura.

La questione delle notti. Sul pronto soccorso incombe anche un altro tipo di problema. Sembra che l’Asl voglia ridurre il personale di servizio nelle ore notturne negli ospedali. Per quanto riguarda la radiologia del “Versilia” è stato praticamente già deciso: da una squadra di cinque persone (due medici e tre tecnici) al lavoro nel turno 20-8, si passerà a una squadra di tre (un medico e due tecnici). Tranne i fine settimana e i festivi. Una decisione che fa discutere, e che potrebbe portare il personale a mobilitarsi per protesta. Perché – secondo i sanitari – si rischia di creare un altro collo di bottiglia per il pronto soccorso, nel caso in cui servano più accertamenti diagnostici a carico della radiologia nelle emergenze notturne. Ma in questi giorni si sta parlando anche di un altro possibile taglio che riguarderebbe lo stesso pronto soccorso. Qui, nei turni notturni estivi, un medico e un infermiere sono di supporto ai colleghi in servizio: proprio questo supporto sarebbe in discussione, perché rappresenta un costo non indifferente che va a pesare sui conti dell’Asl. L’ipotesi non è al momento confermata, quindi la riportiamo come tale.

Il tema della sicurezza. Nel vertice in programma domani in prefettura si parlerà anche di sicurezza. È di pochi giorni fa, per la precisione lunedì scorso, l’ultima aggressione avvenuta in ospedale. Questa volta ai danni delle guardie giurate in servizio. Va detto che gli stessi vigilantes si sono ben comportati, riuscendo a bloccare l’uomo che aveva dato in escandescenze e che li aveva minacciati con un bisturi. Ma è inevitabile riflettere sulle condizioni di lavoro del personale e sui possibili rischi per gli stessi dipendenti, oltre che per gli utenti dell’ospedale Versilia. L’attenzione dell’Asl su questo problema è sempre stata massima, va detto per evitare fraintendimenti: non a caso ci sono guardie giurate che supportano il posto fisso di polizia. Ma resta la preoccupazione legittima di chi lavora. E che si trova spesso a che fare con soggetti potenzialmente pericolosi.

@matteotuccini

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