Grazie all’intuizione di un vigilante, presi due predatori della benzina dell’oleodotto Eni

Cronaca

06/04/2016

Grazie all’intuizione di un vigilante, presi due predatori della benzina dell’oleodotto Eni

Lunedì notte, durante un giro di perlustrazione, ha notato un’auto sospetta e ha avvisato i carabinieri

Maria Teresa Marchese

TORTONA – Sono stati colti con le mani nel sacco i presunti predoni dell’oleodotto Eni e prima che riuscissero a mettere a segno l’ennesimo furto di benzina verde, forando la tubazione e inquinando il terreno circostante, sono stati fermati dai carabinieri e denunciati per tentato furto. Sono I. T., 29 anni, abitante a Tortona ma originario di Busnago, nel Milanese, e J. R., 16 anni, di Tortona.

UNA GOLF SENZA NESSUNO A BORDO VICINO ALL’OLEODOTTO

È accaduto verso le 21 di lunedì, vicino alla cascina Riccarda. Una guardia della All System, la società di vigilanza privata incaricata dalla società Eni per il controllo della conduttura nell’area tortonese, ha avvisato i carabinieri perchè nel suo giro di perlustrazione, a distanza, in aperta campagna, aveva visto una Volkswagen Golf grigia parcheggiata in zona sospetta. È subito intervenuta la pattuglia di Sale verificando che il proprietario dell’auto è un tortonese, ma all’interno non c’era nessuno.

FERMATI SULLA PROVINCIALE

Appena si sono accorti di essere stati visti l’uomo e il minorenne si sono dileguati nei campi. Poco dopo i carabinieri li hanno trovati lungo la provinciale che da Castelnuovo porta a Tortona e li hanno fermati. Accompagnati alla Golf, hanno ammesso che erano loro le persone sfuggite al vigilante. L’auto è stata controllata e perquisita e nel bagagliaio sono state trovate delle grosse taniche (da 25 litri ciascuna) vuote e un tubo di gomma lungo tre metri. La Golf era parcheggiata a non più di venti metri dall’oleodotto. L’auto e le taniche sono state sequestrate.

I PRECEDENTI

Nel terreno della Cascina Riccarda, a circa 400 metri dal confine con Castelnuovo Scrivia, lo scorso mese di settembre è avvenuto il secondo grave episodio di furto di benzina verde dall’oleodotto Eni. Il primo si era verificato a giugno in località Rondò. Entrambi hanno comportato lo sversamento di idrocarburi nel suolo, con una cinquantina di pozzi chiusi, barriere idrauliche con piezometri e sistemi di pompaggio intorno ai punti di sversamento. Un danno ambientale gravissimo che ha indotto Eni ad aumentare la sorveglianza dell’oleodotto. Ciò nonostante, però, i furti si sono ripetuti fino ad arrivare a quota sei: due a febbraio, nella zona di via Bertarino e in un terreno agricolo vicino a Cascina Ruggera, a circa 10 metri dal confine con Castelnuovo, dove però non sarebbe coinvolta la falda acquifera; e gli ultimi due a marzo, alla Cascina Ferrera di Castelnuovo Scrivia e alla Cascina Ronco, a Tortona, anche questi sembrerebbe senza gravi conseguenze ambientali, ma bisogna attendere i risultati delle analisi.

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