Caccia alle auto dei banditi

iltirreno

Cronaca

17 gennaio 2016

Caccia alle auto dei banditi

Il commando che ha assaltato il portavalori ha sparato un terzo colpo per dare il segnale di fuga

VINCI. Caccia alle due auto (una Volvo e una Volkswagen Golf) con cui sono fuggiti gli otto banditi che hanno dato l’assalto al furgone portavalori in via Lamporecchiana a Vinci. Almeno una Volkswagen bianca e una Volvo con cui il commando si è allo0ntanato frettolosamente. Attraverso questi mezzi gli uomini del commissariato, guidati dal dirigente Francesco Zunino, sperano di identificare i banditi che sono entrati in azione verso le 19 di venerdì contro un mezzo che era diretto alla Coinservice, azienda specializzata nel confezionamento delle monete che si trova invia Volontari della libertà nella zona industriale Terrafino. Secondo gli investigatori il commando ha sparato due colpi per intimidire le due guardie di un istituto di vigilanza privata che erano sul furgone: uno dei due mezzi ha sbarrato la strada al Daily Iveco e l’altro l’ha tamponato. Poi gli spari, gli agenti che sono fatti scendere e i banditi che si sono impossessati del mezzo. Ma a un chilometro di distanza il sogno di mettere le mani su circa centomila euro (la somma che era all’interno) è svanito perché il mezzo è stato fermato grazie all’allarme dato alla sede dell’istituto di vigilanza che grazie al gps ha fatto scattare il blocco del motore.

In quel momento i banditi non erano riusciti ancora ad aprire le tre casseforti. Pur avendo tentato con l’aiuto di flessibili. E sono stati costretti a fuggire con alcune sacchi di spiccioli e basta. In tutto quindicimila euro.

A questo punto i banditi hanno sparato un terzo colpo in aria. Inizialmente si pensava che il motivo fosse perché una donna era passata accanto al furgone portavalori. Ma dalle indagini è emerso che probabilmente quello sparo era una sorta di avvertimento per chiamare il gruppo di malviventi a raccolta e dare il segnale di fuga.

Ora gli uomini del commissariato, con l’aiuto della squadra mobile di Firenze e con il coordinamento del sostituto procuratore Christine Von Borries, stanno continuando negli accertamenti della Scientifica per riuscire a scovare un errore della banda. Rilievi sono in corso anche per trovare eventuali sistemi di videosorveglianza sulla via della loro fuga. Ma questo pare poco probabile perché il loro percorso a bordo dell’Iveco dell’istituto di vigilanza si è svolto quasi tutto in zona di campagna. E dunque gli investigatori ritengono che non ci siano tracce filmate.Un gruppo, non si sa ancora se italiano o proveniente dall’est , di medio calibro perché anche se fosse riuscito ad aprire le casseforti avrebbe portato via non una cifra ragguardevole. Non professionisti dediti solo agli assalti a portavalori, dunque, ma delinquenti comuni che agiscono in più campi.

Il lavoro della polizia si concentra su un paio di piste e nei prossimi giorni potrebbero esserci sviluppi.

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Caccia alle auto dei banditiultima modifica: 2016-01-18T11:30:21+01:00da sagittario290