Rapina al Mediaworld, i testimoni: “Ho visto la morte in faccia”

Cronaca

13 dicembre 2015, 0:09

Rapina al Mediaworld, i testimoni: “Ho visto la morte in faccia”

Il racconto della cassiera, della guardia giurata minacciata e dei clienti terrorizzati

Più di una persona ha visto la morte in faccia, nel corso della rapina a mano armata al Mediaworld da parte di tre banditi con pistola e mitragliette. I volti ancora sconvolti della guardia giurata in servizio e di una delle cassiere, Elisa Rimondi, rivelano tutto il terrore e il panico che hanno attraversato le loro menti in quei terribili attimi.

“Sono ancora agitata”, cerca di minimizzare Elisa Rimondi, che dopo la rapina racconta: “Sono entrati e me li sono trovati alle spalle. Uno ha puntato la pistola alla guardia giurata e l’ha fatto sdraiare a terra, un altro mi ha puntato la mitraglietta e mi ha detto di aprire le casse. In quel momento ero in preda al panico e le mani mi tremavano, non ce l’ho fatta, così lo stesso rapinatore ha aperto la casa. Ho avuto paura, molta paura. Subito dopo mi ha afferrato e trascinata fino alla cassa del reparto cellulari. I banditi hanno urlato intimato ai clienti di sdraiarsi a terra a faccia in giù, mentre mi ordinavano di aprire anche quella cassa”.

Se l’è vista brutta, come detto, anche la guardia giurata in servizio, Yedoupo Kombate: “Quando mi hanno puntato la pistola alla tempia ho visto la morte in faccia. In quel momento ho pensato a casa mia e alla mia famiglia”. Tra le testimonianze dei clienti che hanno assistito alla scena anche Cristina Cervellati: “Molte persone sono fuggite, alcune sono anche state travolte da altri. Io non sono scappata, ma ho cercato di nascondermi”.

“Non mi sono subito reso conto di quanto la situazione fosse grave”, racconta invece un altro cliente Stefano Cavicchi. “Ho sentito dei colpi, dei colpi sordi come se stessero sparando – riferisce Giulia – ma non capivo cosa stesse realmente succedendo. In quel momento il mio cuore andava a mille”. “Sembrava il far west”, è il commento di Gianfranco, anche lui fra le persone presenti al momento della rapina all’interno del Mediaworld.

Facce sconvolte e incredule, volti arrossati o impalliditi dalla forte emozione, qualcuno ancora sotto shock. E’ quanto ha lasciato dietro di sé la banda di rapinatori ancora in fuga, braccati dalle forze dell’ordine. Probabilmente professionisti e particolarmente determinati, per aver agito in un momento di affollamento dell’esercizio commerciale. “Non avevano accento italiano”, riferisce il ‘vu cumprà’ che è presenza quasi fissa all’ingresso del Mediaworld. Anche lui ricorderà a lungo questo spavento.

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