Cronaca
02 dicembre 2015
Furto di notte al Conad di Cecina, scassinata la cassaforte
Cecina, una banda organizzata, in meno di un minuto ha messo fuori uso l’allarme. Tentano di forzare anche il caveau, bottino 15.000 euro e due computer
di Manolo Morandini
CECINA. Colpo al Superstore Conad nel centro commerciale Vallescaia a Cecina. L’allarme suona alle 23,15. Sul posto a controllare arriva il personale della vigilanza privata. Tutti gli ingressi, anche quelli sul retro, a un primo esame sembrano non presentare segni di scasso. E la circostanza fa buon gioco ai ladri. Indisturbati all’interno dei locali possono operare con un margine di almeno 5 ore sull’orario di apertura del magazzino. Facendo perdere le proprie tracce con un bottino in contanti di 15.000 euro e due computer, tra cui quello con le registrazioni dell’impianto di videosorveglianza.
La ricostruzione non lascia spazio al dubbio. I malviventi si sono mossi con la sicurezza di chi conosce nel dettaglio le protezioni del Superstore. Disattivano l’impianto di allarme. Rendono inoffensivo il sistema di rilevazione dei fumi, con del nastro adesivo. E iniziano a tagliare l’armatura della prima cassaforte, al punto informazioni. Dentro trovano i soldi che al mattino sarebbero serviti per l’apertura delle casse. Circa 15.000 euro. Poi provano ad aggredire il caveau. Ma la corazza, ben 10 centimetri di cemento armato, resiste ai colpi di martello e al taglio della mola. Altrimenti la storia avrebbe avuto ben altre cifre. «Dentro avevamo l’incasso del giorno precedente», dice il responsabile del Superstore Marco Marconi.
Le telecamere del circuito di videosorveglianza hanno ripreso tutto, ma le immagini sono volate via. Registrate nella memoria di uno dei due computer rubati. E anche questo è un elemento che conferma i sospetti. Per Marconi non ci sono dubbi. «Si tratta di persone ben informate – sostiene –. Le modalità sono simili a quelle di colpi messi a segno in altri punti vendita della Toscana».
L’episodio nel comune di Montopoli Valdarno. A esplodere i colpi è stata una guardia giurata costretta a usare la pistola per evitare di essere investita dai malviventi
Entrano da un ingresso di sicurezza laterale. I segni di scasso non sono facilmente visibili. E si chiudono la porta alle spalle. In un minuto dal suono dell’allarme individuano la centralina e la mettono fuori uso. L’impianto era stato revisionato da una settimana. «Siamo in pochi a conoscere dove si trova – afferma Marconi –. A colpo d’occhio è un semplice quadro elettrico. Chi ha agito sapeva il fatto suo ed era ben informato». Per vedere i quadri elettrici hanno dovuto spostare una decina di roll container carichi di merce. E di uno di questi si sono serviti per raggiungere il soffitto e mettere fuori uso i rilevatori di fumo. La polvere altrimenti li avrebbe fatti scattare e sul posto sarebbero arrivati i vigili del fuoco. Solo dopo hanno iniziato a tagliare.
I malviventi hanno avuto anche il tempo di valutare come forzare la cassaforte del bancomat che si trova all’interno del supermercato. Sono entrati dall’attiguo bagno per studiare il livello di protezione. Salvo desistere. E salgono al piano superiore per rovistare negli armadietti dei dipendenti e negli uffici. Mentre ignorano oggetti di valore esposti nelle vetrine come smartphone e altre apparecchiature elettroniche. «Fino alle 23 siamo stati presenti nel negozio perché stavamo completando dei lavori di manutenzione».
Il furto è stato scoperto alle 5,45 quando i dipendenti si sono recati sul posto di lavoro per i rifornimenti degli scaffali. «Tra i due computer che hanno rubato c’è anche quello che funzionava da server per le casse – conclude Marconi –. Per aprire alle vendite abbiamo dovuto fare i salti mortali». A seguire le indagini sono i militari della compagnia dei carabinieri di Cecina.