Con la pistola in Procura, Striscia denuncia falle nella sicurezza

Cronaca

28 ottobre 2015

Con la pistola in Procura, Striscia denuncia falle nella sicurezza

L’inviato Max Laudadio è riuscito a far entrare un’arma da sparo nel palazzo approfittando della distrazione di una guardia ma mettendo in luce un problema. Il procuratore: “Mancano i soldi per pagare un vigilante in più”

Sono entrati con una pistola in Procura, passando dal metal detector al primo piano del Palazzo di Giustizia di largo Giardino. La denuncia è di Max Laudadio, inviato di Striscia la Notizia, che questa mattina ha movimentato la mattinata del complesso giudiziario bustocco tentando di irrompere nel solito stile della trasmissione di Antonio Ricci, telecamera alla mano e microfono acceso.

Nei giorni scorsi un complice dell’inviato è riuscito ad oltrepassare il metal detector al primo piano della Procura con una pistola addosso e senza essere controllato, nonostante la macchina avesse rilevato la presenza del metallo. L’uomo armato sarebbe passato dal varco del metal detector che ha suonato ma la guardia giurata, in quel momento da sola al controllo dell’ingresso, non avrebbe effettuato il controllo perchè impegnato a dare un’indicazione ad un passante (forse un secondo complice degli inviati di Striscia, ma non è dato saperlo).

La falla nel sistema di sicurezza è stata, dunque, “smascherata” con un semplice stratagemma (quello di entrare mentre l’unica guardia giurata è distratta da altro). Il servizio, che andrà in onda nei prossimi giorni, prosegue con il complice dell’inviato che mostra la pistola in diversi punti dello stesso palazzo a sottolineare come quanto accaduto a Milano ad aprile di quest’anno (quando un uomo ha ucciso un giudice ed un avvocato all’interno del Palazzo di Giustizia di Milano), possa succedere anche a Busto Arsizio.

Il procuratore capo Gianluigi Fontana si è fatto intervistare da Max Laudadio sulla questione e ha ammesso che quanto avvenuto ha messo in mostra una debolezza del sistema di sicurezza: «Al di là del fatto che la pistola poteva essere vera o finta il problema c’è ma può essere risolto solo aumentando il numero di guardie giurate agli ingressi – spiega – l’ingresso principale è presidiato da due guardie al mattino (orari di maggiore affluenza) e una al pomeriggio. Al piano terra, invece, c’è sempre una sola guardia e se questa deve allontarsi per qualsiasi motivo, la seconda che sta al primo piano scende a presidiare l’ingresso al piano terra».

Il procuratore non nasconde la sua preoccupazione: «Ora che la gestione della struttura è passata dal Comune al Ministero temiamo in nuovi tagli ai costi e questo renderà ancor più difficile aggiungere un’unità a guardia degli ingressi – sospira Fontana – prima del passaggio di consegne siamo riusciti ad ottenere un ultimo intervento del Comune per mettere una barriera esterna all’uscita di sicurezza sul retro del tribunale (leggi qui)».

L’azione estemporanea di Striscia, che pare stia testando le misure di sicurezza di diversi palazzi di giustizia d’Italia con le stesse modalità, non tiene certamente conto dei tanti interventi delle guardie giurate che negli ultimi mesi hanno sequestrato diversi coltelli nelle tasche degli utenti del palazzo di giustizia.

di Orlando Mastrillo

http://www.varesenews.it/2015/10/con-la-pistola-in-procura-striscia-denuncia-falle-nella-sicurezza/413155/

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