IVREA. Armi, proiettili, false carte d’identità e quella convivenza con la modella

Cronaca

16 ott 2015

IVREA. Armi, proiettili, false carte d’identità e quella convivenza con la modella

Nella sua abitazione di via Camillo Olivetti, quella di Paolo Edoardo Benedetti, 53 anni, ex guardia giurata e armiere, oggi portiere in un’azienda del canavese, i carabinieri hanno trovato di tutto. E sono arrivati a lui cercando informazioni, o per meglio dire “indagando” intorno alla morte della convivente Anna Schniererova, avvenuta il 30 agosto scorso nel lago dell’ex cava di Strambino. Nascosti in camera da letto, in cantina, nel salotto e nel garage sono spuntati fuori una pistola, caricatori, cartucce, proiettili, una paletta in alluminio con la scritta “carabinieri”, una carta d’identità intestata ad un romeno e rilasciata dal comune di Gaby (Aosta) e una rilasciata dal comune di Sciolze, porta tesserini di varie forze di polizia, una falsa tessera della Polizia di Stato con la sua foto, un distintivo di “private detective” della “Allsistem”, 4 pettorine con lo stemma dei “carabinieri”, una della “polizia municipale”, una della “guardia di finanza” e un lampeggiante di colore blu a presa magnetica. Paolo Edoardo Benedetti, arrestato e interrogato il giorno dopo, davanti al giudice, Stefania Cugge, al pm Giuseppe Drammis e al suo avvocato Massimo Campanale, è accusato di detenzione illegale di parti di armi da guerra e munizioni, alterazione di un’arma, ricettazione, possesso e fabbricazio. “Sono un collezionista” ha detto, ma non è bastato. Benedetti era già rimbalzato agli onori della cronaca nel 2004 quando, ancora nei panni di guardia giurata, risolse da eroe la rapina ad un portavalori incolonnato in autostrada. Sparò alcuni colpi di pistola e fece scappare i rapinatori, all’altezza del casello di San Giorgio Canavese. Eroe anche nel 1993, quando insieme a due colleghi, ritrova in un casolare abbandonato, luogo di ritrovo dei tossicodipendenti di tutta la zona, nascosto nei boschi di Strambino, il corpo di Manuela Petilli, una ragazza di 19 anni, uccisa e poi bruciata da Pietro “ringo” Ballarin, condannato all’ergastolo.

Era il convivente della Modella

Era il convivente di Anna Schniererova, la modella slovacca morta lo scorso 30 agosto nelle acque dell’ex cava in frazione Crotte di Strambino, il pregiudicato di 53 anni arrestato dai carabinieri di Ivrea per detenzione illegale di parti di armi da guerra e munizioni, ricettazione, possesso e fabbricazione di documenti falsi. Le armi e i documenti sono stati sequestrati dai carabinieri nel corso di una perquisizione, effettuata nell’ambito dell’inchiesta sulla morte della donna, per la quale la Procura di Ivrea ha aperto un fascicolo – contro ignoti – per omicidio. Una vicenda, precisano gli inquirenti, per la quale l’uomo è risultato del tutto estraneo.

IVREA. Armi, proiettili, false carte d’identità e quella convivenza con la modellaultima modifica: 2015-10-17T11:15:49+02:00da sagittario290