Sicurezza, giro di vite sulle aree degradate

Cronaca

03.09.2015

Sicurezza, giro di vite sulle aree degradate

Imposta ai residenti la chiusura con una cancellata della galleria Embassy. Ex Tiberghien, i proprietari dovranno garantire la sorveglianza del complesso

Cancellate a Veronetta e vigilanza privata a San Michele Extra, in entrambi i casi in proprietà private. Giro di vite del Comune sulle aree degradate, in centro e anche in zona periferica. Zona di bivacchi e di consumo e spaccio di droga. La Giunta comunale, alla ripresa dell’attività dopo un mese di pausa per le vacanze estive, ha deciso di imporre ai condòmini della galleria dell’ex cinema Embassy, e poi dell’ex cinema Ciak, a Veronetta, la chiusura con una cancellata dei due accessi di via XX Settembre e di via Cantarane.Il sindaco Tosi ha poi comunicato di aver imposto ai titolari dell’ex complesso industriale Tiberghien, a San Michele Extra, nei quali capannoni dismessi entrano e passano la notte diverse persone, di insediare nella zona una vigilanza privata, per tenere controllato il sito.PER VERONETTA il sindaco Flavio Tosi dà l’ultimatum ai residenti nelle palazzine sopra la galleria.«Sono mesi che ci stiamo confrontando con i residenti dei condomini che affacciano sulla galleria», dice Tosi, uscendo dalla riunione di Giunta, «chiedendo loro di installare una cancellata da chiudere alla sera, per evitare lo spaccio e gli altri reati che ripetutamente ci vengono segnalati. Non riuscendo a raggiungere un accordo ragionevole con i proprietari, a questo punto non resta che imporre loro, attraverso un’ordinanza, di eseguire in tempi rapidi il lavoro».Tosi non usa mezze misure, per risolvere il nodo di Veronetta. «Se l’obbligo verrà disatteso dai condòmini», dice, «la cancellata verrà installata dal Comune, che successivamente si rivarrà sui condòmini della galleria per recuperare il costo dell’intervento».PER SAN MICHELE EXTRA analoga ordinanza verrà emessa nei confronti dei proprietari dell’ex Tiberghien, sottolinea il sindaco, «ai quali sarà imposto di dotarsi di vigilanza privata, poiché le operazioni di sgombero dell’immobile sono diventate un’attività quasi quotidiana della Polizia municipale, che non può certo continuare a supplire alla carenza cronica di sorveglianza da parte della proprietà». L’area dell’ex lanificio Tiberghien, lo ricordiamo, uno dei primi, grandi insediamenti industriali di Verona (i titolari erano francesi) dopo la dismissione dell’attività è passata da diverse proprietà. Ora ne è titolare la società Verona 2007, che ha presentato un progetto di riqualificazione e riconversione dell’ex complesso industriale, che prevederebbe un supermercato, un albergo e anche edifici per residenze. La Sovrintendenza ai beni paesaggistici e monumentali ha però bloccato il piano dopo aver vincolato alcuni edifici classificandoli come archeologia industriale. Quindi, è tutto fermo. E il degrado, inevitabilmente, aumenta.

Enrico Giardini

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