Cronaca
25 settembre 2015
S. Damaso: «Servono i vigilantes»
Cna: «Esasperati dai troppi furti: il 40% degli imprenditori non fa più denuncia»
Se si parla con un residente, un negoziante o un imprenditore di San Damaso si può stare certi che più prima che poi il discorso tocca l’argomento furti. Ci sono strade in cui sono stati fatti nel tempo filotti impressionanti, negozi svuotati più volte, cantieri depredati, vetrine infrant, balconi scalati. La Cna ha tastato il polso tra gli iscritti ed il quadro che emerge è sconsolante. Sia nei numeri che nel senso di sfiducia che questa situazione ha prodotto. «Raccontando le esperienze professionali – recita una nota della Cna – è emerso che sono numerose le imprese che negli ultimi tre anni hanno subito furti, un trend che peraltro sta peggiorando. E peggiora anche il clima conseguente, visto che il 40% degli imprenditori intervistati ritiene inutile denunciare i furti. Fra gli interventi sono emerse situazioni molto diverse fra loro: dalle persone insospettabili ma maestri nel furto con destrezza, ai ladri improvvisati che procurano molti danni per rubare nulla o quasi, passando per i “professionisti” del settore, talvolta veri e propri acrobati, che conoscono perfettamente come inattivare o superare i sistemi di allarme. Nella discussione ha procurato inoltre forte sconcerto e rabbia la situazione dei ladri professionisti, ben conosciuti anche agli imprenditori di San Damaso, che si trovano a piede libero malgrado siano stati riconosciuti come esecutori di furti.
«Certezza della pena e maggiore presidio del territorio – afferma la Cna – sono le prime soluzioni che chiediamo siano poste in essere. Proprio per questo invitiamo agli imprenditori di denunciare i furti subiti, perché al di là del clima di sfiducia e degli adempimenti burocratici, sono i dati ufficiali che determinano gli investimenti in sicurezza, in termini di uomini e mezzi, sul nostro territorio».
Da questo punto di vista, gli imprenditori hanno reclamato a gran voce un maggiore presidio della frazione, manifestando interesse per iniziative immediate quali l’organizzazione di presidi da parte di vigilantes e l’adozione di sistemi di controllo di vicinato tramite smartphone e messaggistica, magari con segnalazioni pubbliche relative all’esistenza di questi sistemi di sorveglianza civile, come accade anche in altri comuni italiani.
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