Guardia giurata inseguì e uccise rapinatore nel Macrolotto, ora emerge nuova verità

Cronaca

05/08/2015

Guardia giurata inseguì e uccise rapinatore nel Macrolotto, ora emerge nuova verità

TOSCANA – 05/08/2015 – Era la notte del 25 aprile quando Simone Nieri, vigilante dell’istituto Lince inseguì e poi causò la morte, con l’auto di servizio, di Vito Sacco.

Si aggrava la posizione di Simone Nieri, la guardia giurata che nella notte di sabato 25 aprile investì Vito Sacco, quarantottenne residente a San Giusto che aveva appena tentato di rapinare un chiosco in via Toscana nel Macrolotto 1 (LEGGI ARTICOLO). Nieri, guardia giurata dell’istituto privato Lince, ha sempre riferito agli inquirenti di essersi messo all’inseguimento di Sacco dopo aver visto il cinese, titolare del chiosco, urlare in strada con la testa insanguinata a seguito della colluttazione avuta con Sacco e i suoi complici. Prima di travolgerlo con l’auto di servizio, il vigilante avrebbe intimato al fuggitivo di fermarsi. Poi la tragedia. Nel suo racconto dei fatti di quella notte, Nieri, ha sempre sostenuto di non aver avuto intenzione di uccidere Sacco e di non essersi reso conto sul momento di averlo lasciato a terra senza vita anche perchè, preso dal panico, fuggì via immediatamente dopo l’investimento. Oggi però spunta una nuova verità. Come riporta il quotidiano La Nazione nella cronaca di Prato di oggi, mercoledì 5 agosto, il sostituto procuratore Antonio Sangermano che ha coordinato le indagini della squadra mobile, dopo aver visto i filmati delle telecamere di sicurezza dislocate in vari punti della zona industriale, avrebbe validi motivi per trasformare il capo d’accusa nei confronti del vigilante da omicidio colposo (aggravato da omissione di soccorso) a omicidio preterintenzionale. Da indiscrezioni pare, infatti, che quella notte le cose siano andate diversamente da quanto Nieri ha sempre raccontato agli inquirenti: Nieri avrebbe inseguito e poi investito Sacco ma lo avrebbe anche trascinato per alcuni metri. La morte di Sacco sarebbe dunque la conseguenza della condotta del vigilante. Una ricostruzione, questa, che aggrava sensibilmente la posizione di Nieri, difesa dagli avvocati Costanza Malerba e Federico Febbo. La guardia giurata dopo aver scontato un periodo di arresti domiciliari, è ora sottoposto all’obbligo di dimora a Prato ed ha ripreso la sua attività all’istituto Lince con mansioni diverse da quelle che svolgeva prima. Come riporta sempre la Nazione, la contestazione dell’omicidio preterintenzionale dovrebbe essere presentata in tribunale i primi di settembre.

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Guardia giurata inseguì e uccise rapinatore nel Macrolotto, ora emerge nuova veritàultima modifica: 2015-08-06T11:45:12+02:00da sagittario290